Treni, venerdì due ore di sciopero
I pendolari: «Lodi come Pioltello»

La protesta a seguito del tragico incidente nel Lodigiano. Convogli fermi dalle 12 alle 14 del 7 febbraio. Il ricordo di un altro incidente ferroviario, quello del 2018 a Pioltello.

Dopo la morte di due macchinisti e il ferimento di 31 persone nel tragico incidente, giovedì 6 febbraio, del Frecciarossa 9595 sulla linea AV Milano Bologna, le sigle sindacali più rappresentative del comparto ferroviario proclamano uno sciopero per venerdì 7 febbraio. Esprimendo tutto il loro cordoglio ai famigliari delle vittime, le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Fast, Orsa, hanno proclamato due ore di astensione dal lavoro, dalle 12 alle 14, «per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza del personale del trasporto ferroviario» (richiamando l’articolo 2 comma 7 della legge 146/1990). Saranno interessati tutti i dipendenti del Gestore Infrastruttura nazionale, delle imprese ferroviarie che svolgono servizio di trasporto passeggeri e merci su tutto il territorio nazionale e delle società che svolgono servizi in appalto a bordo dei treni quali pulizia, servizi di ristorazione e accompagnamento treni notte.

I sindacati chiedono alle imprese ferroviarie coinvolte nello sciopero che gli importi trattenuti dalle buste paga dei lavoratori scioperanti vengano devoluti ai familiari delle vittime di questo gravissimo incidente. Verranno garantiti i servizi minimi come previsto dalla legge e dalla disciplina di settore.

I PENDOLARI E IL PRECEDENTE DI PIOLTELLO

«Diciamolo pure..l’incidente di oggi è un altro colpo al cuore. Abbiamo nitide le immagini del 25 gennaio 2018 quando hanno perso la vita delle nostre compagne di viaggio e dove in tanti sono rimasti feriti. Oggi siamo tornati a quel terribile giorno. Fa male, male pensare che la tanto decantata sicurezza del sistema sembra avere tante, troppe falle. Fa male, male immedesimarsi/ricordarsi in un inferno di lamiere».

L’incidente ferroviario avvenuto all’alba nel Lodigiano riporta alla memoria un altro incidente ferroviario avvenuto due anni fa più o meno in questo periodo: quello di Pioltello in cui persero la vita tre donne, tre pendolari. E stamattina come nel 2018 il pensiero va ai tanti pendolari che si recano al lavoro e sui luoghi di studio in treno proprio alla prime luci dell’alba. Sono loro in un post su Facebook che richiamano ancora una volta la necessità di viaggiare sicuri.

«Fa male e rabbia vedere livelli inaccettabili di sicurezza, di comfort dei materiali rotabili e di puntualità. Forse è il momento per tutti di scendere dal piedistallo e pensare a delle soluzioni che implichino investimenti importanti! Ricordiamoci bene che sia a Pioltello che a Lodi i binari dell’incidente era quelli dell’alta velocità, non quelli di una sperduta tratta in campagna (dove sarebbe comunque inaccettabile)! Non vogliamo morire in treno nel 2020 andando al lavoro o a scuola». In realtà va chiarito che i binari sui cui ci fu l’incidente di Pioltello non erano quelli dell’alta velocità ma correvano paralleli all’alta velocità.

«Confido nella celerità e accuratezza delle indagini per evitare che cose del genere si ripetano»: così Claudia Maria Terzi, assessore ai Trasporti della Lombardia, ha risposto ai giornalisti che le hanno chiesto se il deragliamento ferroviario sulla linea dell’alta velocità di questa mattina ricordi in qualche modo quello avvenuto a Pioltello nel gennaio 2018.

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