«Un uomo buono, mite e saggio»
Tantissimi al funerali di Nosari

Tantissimi hanno salutato nella mattinata di lunedì 31 marzo il notaio Peppino Nosari, deceduto a 63 anni dopo una breve malattia. La vasta chiesa di Ognissanti non è riuscita a contenere le centinaia di persone che hanno voluto rendere omaggio all’uomo e al professionista.

Tantissimi hanno salutato nella mattinata di lunedì 31 marzo il notaio Peppino Nosari, deceduto a 63 anni dopo una breve malattia. La vasta chiesa di Ognissanti, al cimitero monumentale, non è riuscita a contenere le centinaia di persone che hanno voluto rendere omaggio a un uomo e professionista «buono, mite, saggio, innocente, dall’umorismo elegante», come ha detto in apertura del rito fra Massimo Rossi, domenicano, amico di famiglia, oggi priore a Torino dopo essere stato 16 anni a San Bartolomeo, in città.

Fra Rossi ha concelebrato con altri quindici sacerdoti, tutti a vario titolo testimoni delle grandi doti di Peppino Nosari. Significativa anche la testimonianza di padre Mario Pacifici, monfortano, 37 anni trascorsi da missionario in Malawi, terra dove Nosari, nella sua veste di presidente dell’Associazione notarile di solidarietà onlus, si è recato decine di volte, insieme alla moglie Giuliana, per verificare che andassero a buon fine iniziative di microcredito che hanno portato ad attività di agricoltura, irrigazione, istruzione.Tra gli altri don Fausto Resmini cappellano del carcere, padre Igor Barbieri priore a San Bartolomeo, don Biagio Ferrari della Comunità di San Fermo.

In una dozzina di interventi di saluto che hanno voluto mandare a Peppino dall’altare, fratelli, nipoti, amici hanno ancora una volta sottolineato le doti di saggezza, umanità, bontà, senso dell’amicizia, disponibilità, semplicità d’animo di questo personaggio che Bergamo non dimenticherà.

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