Urgnano, mette sbarre antiladro
Il Comune: sono abusive, vanno tolte

Per proteggersi dai ladri ha realizzato una recinzione davanti casa, su uno spazio di sua proprietà, all’interno di un cortile del centro storico. Ma per il Comune è abusiva e le ha intimato di demolirla,come pure di cambiare i colori scelti per dipingere cancellata e parete.

Per proteggersi dai ladri ha realizzato una recinzione davanti casa, su uno spazio di sua proprietà, all’interno di un cortile del centro storico. Ma per il Comune è abusiva e le ha intimato di demolirla, come pure di cambiare i colori scelti per dipingere cancellata e parete, ritenuti troppo «intensi».

È braccio di ferro, a Urgnano, fra il Comune e una donna di 79 anni, Carla Vavassori, che abita all’interno di un cortile di vicolo Scuri. Oggetto del contendere una barriera di ferro, alta 2 metri e 10 e lunga 3, che l’anziana, allarmata dai furti che stanno imperversando nelle case, ha fatto mettere a protezione di tre porte e di una scala che si affacciano all’interno della piccola corte.

L’Ufficio tecnico, uscito per un controllo, ha però emesso un’ingiunzione di demolizione in quanto nel centro storico il Pgt «non consente di realizzare recinzioni all’interno delle corti atte a delimitare le proprietà».

Semaforo rosso anche per i colori troppo accesi scelti sia per la barriera (azzurro) sia per ritinteggiare la facciata della casa (giallo) nonostante l’edificio non si affacci sulla pubblica strada.

Risultato: se entro novanta giorni non si provvederà al ripristino dei luoghi il Comune provvederà direttamente alla demolizione con spese a carico dei proprietari. Ma il figlio della signora, Valter Albani, che è cointestato sull’appartamento assieme alla madre e al fratello, non ci sta e attacca il Comune.

«Senza questa barriera la casa di mia madre è alla mercede di chiunque – spiega – perché le porte sono ancora un modello vecchio con serrature semplici e l’entrata al cortile è sempre aperta in quanto non c’è nessun cancello».

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