Vendita di mucche con minacce
Allevatore condannato: due anni

Doveva rispondere di tentata estorsione per un pignoramento da 4.000 euro che cercava di scongiurare a suon di minacce nei confronti dell’avvocato della controparte, che aveva richiesto il decreto ingiuntivo. È la storia di un allevatore e di una vendita di mucche.

Doveva rispondere di tentata estorsione per un pignoramento da 4.000 euro che cercava di scongiurare a suon di minacce nei confronti dell’avvocato della controparte, che aveva richiesto il decreto ingiuntivo. È la storia di un allevatore e di una vendita di mucche.

Ma prima di tornare in aula per leggere la sentenza il gup Patrizia Ingrascì ha chiesto la presenza di un carabiniere. Perché l’imputato, allevatore titolare di una discreta stazza e di una serie di precedenti per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, che in passato s’era pure vantato di aver messo le mani addosso a un magistrato, durante il processo in abbreviato s’era mostrato piuttosto nervoso.

La richiesta di rinforzi s’è però rivelata un orpello, dopo che il difensore, l’avvocato Cinzia Pezzotta, ha avuto una geniale intuizione tattica: congedare il proprio assistito, impaziente e desideroso di tornare in cascina ad accudire le bestie, mentre il giudice era ancora ritirato in camera di consiglio a meditare la decisione, scongiurando in questo modo eventuali reazioni. Così l’imputato ha saputo della condanna al telefono.

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