Al via le Assise di Confindustria
Bombassei: «Ora un risposta concreta»

«Il senso delle Assise è sentire il sentimento degli iscritti per portare avanti una proposta concreta per dare una svolta a paese. Cerchiamo di dare quella frustata che rimetta in carreggiata il paese». A dichiararlo il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei.

«Il senso delle Assise è sentire il sentimento degli iscritti per portare avanti una proposta concreta per dare una svolta a paese. Cerchiamo di dare quella frustata che rimetta in carreggiata il paese». A dichiararlo il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, a margine delle Assise dell'associazione che si sta svolgendo alla Fiera di Bergamo. «Nessuna polemica con il Governo - ha precisato - ma se volessimo dare davvero una scossa dovrebbero esserci misure più decise. Il passo nella direzione giusta è stato fatto, ma è un passettino».

Intanto sono tantissimi gli imprenditori che sono arrivati in via Lunga per raccogliere l'invito di Confindustria a confrontarsi nelle seconde Assise generali della storia dell'associazione degli industriali. Ampio dibattito interno, sono attesi circa seimila tra grandi e piccoli industriali, per confrontarsi su tre fronti: la stessa Confindustria, le relazioni industriali, una agenda di proposte al governo.

Sono otto i tavoli tematici per i lavori della mattina: le imprese che vogliamo, il compito di Confindustria; le da azioni industriali per la produttività; fisco credito e finanza; infrastrutture ambiente e energia; pubblica amministrazione, semplificazioni e costi politica; giovani, merito e opportunità'; tecnologia, ricerca e innovazione.

Il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, arrivando all'incontro ha sottolineato: «Oggi l'obiettivo è definire una agenda per lo sviluppo», e bisogna puntare su «indirizzi di medio termine perchè le soluzioni a breve non ci sono»: servono «regole, coerenza, indirizzi di fondo. non possiamo più vie ere alla finestra. Non sono assise di rivendicazione ma assise di responsabilità». Commenta la giornata anche Cesare Trevisani, vicepresidente di Confindustria per le infrastrutture: «Bisogna puntare sulle semplificazioni, dove qualche passo e stato fatto; e sull'accelerazione degli stanziamenti: bene le decisioni del Cipe - ha detto -, ma bisogna passare poi presto ai fatti».

Sulla crisi è intervenuto il presidente della Federazione dell'industria metalmeccanica Pier Luigi Ceccardi, secondo cui «le sue aziende stanno uscendo dalla crisi da sole, senza l'aiuto di nessuno». Ceccardi ha evidenziato «la capacità positiva delle imprese. La politica faccia le cose che ci ha promesso».

Alle Assise si guarda anche al futuro di Confindustria e «il prossimo presidente di Confindustria dovrà essere un imprenditore e non un manager». È questa l'opinione del past president dell'associazione, Giorgio Fossa. «Se un'associazione come Confindustria - ha detto a margine delle Assise - che ha 140mila imprese associate che fanno riferimento a circa 100mila imprenditori, non riesce a nominare un imprenditore alla presidenza allora non ha senso». Sull'argomento anche il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, che giudica «prematuro» guardare fin da ora ai possibili candidati. Meglio un manager o un imprenditore? «Le differenze oggi sono più sfumate», dice Meomartini.

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