Mercato immobiliare, calo del 44%
Bergamo non aggancia la ripresa

Dal 2006 il mercato immobiliare lombardo è calato di 44 punti percentuali. La lieve crescita del numero di compravendite residenziali registrata nel 2010 è il dato più positivo a disposizione, ma Bergamo resta momentaneamente fuori dalla ripresa (-8,9%).

Nel 2010 il fatturato del mercato immobiliare in Lombardia vale 22,7 miliardi di euro, nel 2006 il giro d'affari era di 40 miliardi di euro, una riduzione di 44 punti percentuali, corrispondenti a una perdita di 17,3 miliardi di euro di fatturato.

La lieve crescita del numero di compravendite residenziali registrata nel 2010 è il dato più positivo a disposizione, la ripresa ha riguardato però solo i comuni di capoluogo (+4,7%) mentre negli altri comuni si è registrata un'ulteriore lieve flessione dello 0,6%. La crescita interessa in primo luogo Milano, che da sola rappresenta il 64% delle transazioni (+6,7%).

Bergamo resta momentaneamente fuori dalla ripresa (-8,9%) insieme a Pavia (-9,3%) e Lodi (-8,3%). Positiva la crescita di Mantova (+41%), Sondrio (+29%), Brescia (+6.8%).

La crescita della popolazione lombarda (885mila persone in più dal 2001) e la corrispondente crescita delle famiglie incidono sulla pressione abitativa: tra dinamiche migratorie e scomposizione dei nuclei familiari, la domanda si mantiene a livelli alti, ma è sempre più difficile da soddisfare.

Lo studio dell'associazione dei costruttori edili lombardi (Ance) dipinge lo scenario del prossimo decennio: delle 935.000 nuove famiglie alla ricerca di alloggio, poco più del 40% sarà in grado di avere accesso al libero mercato, un altro 42,5% si dovrà orientare all'affitto o ai programmi di edilizia agevolata, mentre circa162.000 saranno quelle che probabilmente saranno costrette a rivolgersi al segmento sociale, pari al 17,5% circa del totale. Questo significa che esiste una domanda che non trova risposta ai propri bisogni abitativi.

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