Pedrengo, la Chemtura chiude:
altri 54 operai senza lavoro

Non sono bastati i 125 tagli che nel 2007 ridimensionarono l'organico della Chemtura Manufacturing Italy di Pedrengo. L'azienda chimica ha comunicato ai sindacati la cessazione dell'attività e l'avvio della procedura di mobilità per tutti i 54 lavoratori.

Non sono bastati i 125 tagli che nel 2007 ridimensionarono notevolmente l'organico della Chemtura Manufacturing Italy srl di Pedrengo. L'azienda chimica ha comunicato ai sindacati la prossima cessazione dell'attività e l'avvio della procedura di mobilità per tutti i 54 lavoratori.

L'unità produttiva di Pedrengo, che si estende su un'area di 70.000 mq e che produce miscele granulari contenente additivi per materie plastiche, opera in conto lavorazione per la società Chemtura Europe Gmbh in monocommittenza: il rapporto tra le due è regolato da un accordo di lavorazione conto terzi, denominato “Italian Toll Manufacturing Agreement”.

“La Chemtura Europe Gmbh ha preso la decisione di risolvere l'Italian Toll Manufacturing Agreement (…)” si legge nel fax inviato mercoledì 2 maggio dall'azienda alle organizzazioni sindacali.

“Le lavorazioni attualmente svolte presso lo stabilimento di Pedrengo saranno affidate ad una ditta estera, non operante nel territorio italiano, con un nuovo contratto di lavorazione in conto terzi (…). La risoluzione ha effetto dal 20 luglio 2012 (…) e pertanto il Consiglio di Amministrazione della Società è stato costretto a deliberare la cessazione dell'attività, che avverrà gradualmente indicativamente entro il terzo trimestre 2012”.

A partire dalle ore 22 di mercoledì è proclamato uno sciopero di 24 ore. Giovedì, alle 14 è in programma un incontro fra le parti nella sede di Confindustria di Bergamo. All'esterno, durante il confronto, è previsto un presidio dei lavoratori.

“L'incontro di giovedì servirà ad approfondire i motivi che hanno portato alla decisione di cessare l'attività” commenta Pietro Allieri della segreteria provinciale della Filctem-Cgil. “Nell'accordo raggiunto in occasione della precedente mobilità, nel 2007, si manteneva in attività lo stabilimento orobico e da allora fino ad oggi i livelli produttivi all'interno del gruppo erano apparsi in equilibrio con i budget comunicati. Dobbiamo capire cosa è successo”.

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