Anche i dirigenti scelgono l’estero
Crisi, poche opportunità italiane

Sono ancora mesi difficili per i dirigenti d'industria bergamaschi. Alla vigilia dell’assemblea provinciale di Federmanager la crisi, pur allentando parzialmente la sua morsa, continua a influenzare le dinamiche delle grandi imprese, determinando una scarsa mobilità.

Sono ancora mesi difficili per i dirigenti d'industria bergamaschi. Alla vigilia dell’assemblea provinciale di Federmanager (in programma mercoledì a Presezzo, all’hotel Settecento in via Milano, 3, dalle 17,30, con la presenza del presidente nazionale Giorgio Ambrogioni), la crisi, pur allentando parzialmente la sua morsa, continua a influenzare le dinamiche delle grandi imprese, determinando una scarsa mobilità.

«Se rispetto a un anno o due fa, ci sono meno professionisti che perdono il lavoro, resta però il fatto che nomine e nuovi incarichi continuano a vedersi col contagocce».

A parlare è la presidente di Federmanager Bergamo Bambina Colombo, che dal novembre scorso ha sostituito ai vertici dell’associazione il dimissionario Diego Macario: «Sono stati ancora mesi difficili, ma abbiamo cercato di reagire, aiutando i nostri dirigenti in difficoltà con due corsi appositi e poi cercando di intercettare molte figure che fino ad oggi erano scettici circa il nostro ruolo e le potenzialità che potevano nascere da una loro adesione a Federmanager».

Ma sono stati anche mesi in cui il manager bergamasco ha preso coscienza di alcuni punti fermi che prima della crisi faceva fatica ad analizzare: «Sono soprattutto aumentati i nostri manager che oggi lavorano all’estero».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola il 27 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA