Conflitto Russia-Ucraina, bloccate le merci delle imprese bergamasche

Lo scenario La guerra ha fatto precipitare la situazione legata alle spedizioni internazionali, con ricadute anche per il mercato locale.

Rischio blocco per commercio e trasporti verso Oriente. Il conflitto fra Russia e Ucraina sta tenendo ferme tonnellate di merci con danni per diversi milioni di euro. L’export italiano verso i due paesi vale 8 miliardi di euro, dei quali 250 milioni riguardano la Bergamasca, che negli anni aveva visto crescere i rapporti commerciali, in particolare nel settore della moda, nel comparto del mobile e nell’industria meccanica.

Gli spedizionieri bergamaschi segnalano enormi difficoltà logistiche per rintracciare i camion in viaggio, con numerosi carichi che sono tuttora bloccati nei porti . La criticità riguarda tutti i trasporti, marittimi, aerei e terrestri, non solo diretti verso la zona del conflitto, ma a catena su tutte le altre rotte asiatiche.

Le sanzioni dirette alla Russia stanno creando parecchi problemi anche ai circuiti bancari, con ripercussioni sui pagamenti delle aziende e degli stessi autisti.

L’azienda Zaninoni I.F.A. Spa di Bagnatica sta affrontando numerose criticità. Una spedizione per San Pietroburgo è ancora ferma nel porto di Anversa, decine di container sono bloccati e molti camion caricati in Ucraina, che erano attesi a Marina di Carrara, sono al momento irreperibili. Le sanzioni dirette alla Russia stanno creando parecchi problemi anche ai circuiti bancari, con ripercussioni sui pagamenti delle aziende e degli stessi autisti. Gli spedizionieri orobici associati ad Asco, nella speranza che si trovi presto una mediazione per interrompere il conflitto, chiedono al governo misure eccezionali per ridurre il costo del carburante, divenuto ormai insostenibile.

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