Dipingere i tessuti dell’Alta moda
Mitzi Micalef mette l’arte sulla seta

Prima volta in fiera per Mitzi Micalef: dopo Gattinoni, Ferrè e Roccobarocco

le tecniche per rendere la moda «più artistica».

Era la fine degli anni Novanta e a quei tempi le relazioni non passavano attraverso le e-mail, le pagine Facebook e le presentazioni su Pinterest. Mitzi Micalef, nome che ricorda le steppe russe ma con una vita assolutamente radicata nella Bergamasca - «nata e cresciuta in città da genitori bergamaschi» spiega lei -, ha preso un treno e con la sua valigia piena di stoffe dipinte a mano è arrivata davanti alla grande scrivania di Mariotto Gattinoni, per mostrargli sete e rasi preziosi dipinti artigianalmente, pennellate floreali, schizzi aerografati, eccentriche note di colore che allo stilista dell’Alta moda romana non potevano che piacere.

Ora Mitzi Micalef, con un laboratorio-atelier aperto da pochi mesi in via Quarenghi, è per la prima volta approdata a Milano Unica, un grande onore per questa 50enne: «Ho sempre ambito essere presente a questa fiera e ho fatto proprio come con Gattinoni: mi sono presentata e sono stata selezionata - racconta -. Un’ottima opportunità per me che da una vita lavoro con i tessuti». Li dipinge, crea nuove fantasie, e l’ha sempre fatto: «Fin da quando ho iniziato il mio percorso artistico a scuola, approdando alla Marangoni di Milano che mi ha dato il là per una carriera nella moda». Prima decorando linee di biancheria per la casa, è finita poi a lavorare sulle sete e le organze sottili di Mariella Burani: «Un grazio lo devo alla maison Gattinoni che mi ha permesso di farmi conoscere dal sistema moda: dopo i tanti abiti dipinti a mano per lo stilista romano, i contatti si sono susseguiti, anno dopo anno».

Lunghe collaborazioni con Roccobarocco, ma anche con Renato Balestra e Sarli, con un grande ricordo per Gianfranco Ferrè: «Per lui ho dipinto una collezione molto esclusiva di cappotti da uomo: andai direttamente nei suoi laboratori romani per lavorare su lane preziose e tagli architettonici - ricorda -. Un grande genio con una collezione di abiti da sera da donna dai tessuti scozzesi sui toni del rosso su cui volle una lavorazione pittorica in nero. Uno di questi abiti fu indossato durante una sfilata da Naomi Campbell».

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