Ex Gleno, incontro sui posti a rischio
Nulla di fatto e martedì scade l’appalto

I sindacati: a quattro giorni dalla scadenza dell’appalto con la cooperativa sociale Monterosso, nessuna buona notizia arriva in merito ai posti a rischio alla casa di riposo di via Gleno a Bergamo. La fondazione Carisma, titolare della Rsa, ad inizio maggio aveva annunciato ai sindacati la disdetta del contratto di appalto con la cooperativa sociale che da anni gestisce il servizio di assistenza di una delle quattro palazzine della struttura (la residenza D).

La conseguenza diretta è stata quella di mettere a rischio il posto di 35 lavoratori, poi scesi a 28, infine a circa 20, visto che la fondazione Carisma ha annunciato l’intenzione di assumere direttamente alcune persone. Sulla vicenda, il 26 giugno Fp-Cgil e Fisascat-Cisl sono state convocate, insieme a Carisma e alla cooperativa, dal viceprefetto Adriano Coretti.

«Quello di oggi è stato il vero primo confronto a tre, cioè tra sindacati, fondazione e cooperativa: peccato che avvenga davvero tardi, malgrado lo avessimo chiesto sin dalla fine di maggio, chiedendo al Comune di Bergamo di farsi promotore del confronto» hanno detto oggi pomeriggio Roberto Rossi e Leopoldo Chiummo della Fp-Cgil e Giovanna Bettoni di Fisascat-Cisl di Bergamo. L’11 giugno il sindaco Gori aveva, invece, comunicato ai sindacati di ritenere «inopportuna la convocazione delle parti ad opera dell’amministrazione comunale».

«In Prefettura oggi la Fondazione ha ribadito la sua posizione, cioè quella che la solleva dall’obbligatorietà di assumere tutti i lavoratori lasciati a casa dalla cooperativa» continuano i sindacalisti. «Carisma, infatti, considera come definitivo il passo avanti che ha condotto alla promessa di assunzione di 10-12 lavoratori, senza peraltro garantire un contratto a tempo indeterminato. Da parte sua la cooperativa Monterosso ha ripetuto di essere impossibilitata a ricollocare il personale rimanente. Per quanto riguarda noi, valutiamo negativamente qualsiasi soluzione che non contempli tutti quanti i lavoratori: nessuno deve rimanere senza posto. Torniamo, infine, a sottolineare che questa vicenda è derivata direttamente dall’uso distorto della normativa sulla decontribuzione per i nuovi assunti e che pertanto è anche responsabilità del Governo. Il rischio è che la stessa dinamica si ripeta in altre realtà con servizi in appalto».

.La Legge di Stabilità votata a fine dicembre 2014 contiene, infatti, risorse per la decontribuzione finalizzate alla stabilizzazione dei posti di lavoro. Secondo i sindacati la sua applicazione, nella più grande casa di riposo della provincia di Bergamo, rischia di produrre lavoratrici e lavoratori disoccupati. «Cercheremo comunque, negli ultimi giorni disponibili, di trovare una soluzione per i lavoratori che la fondazione non intende assumere» concludono i sindacati.

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