Fusione Creberg, i primi numeri
Porterà dieci milioni di risparmi

La fusione del Credito Bergamasco nel Banco Popolare porterà risparmi per 10 milioni di euro. È quanto si legge nel documento informativo sulle operazioni rilevanti con parti correlate pubblicato ieri dall’istituto di Porta Nuova.

La fusione del Credito Bergamasco nel Banco Popolare porterà risparmi per 10 milioni di euro. È quanto si legge nel documento informativo sulle operazioni rilevanti con parti correlate pubblicato ieri dall’istituto di Porta Nuova.

L’interesse del gruppo a effettuare la fusione, si legge nel documento, si coniuga con gli interessi degli azionisti del Credito Bergamasco in quanto gli obiettivi indicati sono essenzialmente tre: creare le condizioni per migliorare efficienza e competitività nei territori di riferimento; ottenere sinergie dirette e indirette, attraverso riduzioni dei costi di struttura e degli oneri fiscali stimate in oltre 10 milioni di euro; favorire in prospettiva la migliore copertura delle aree territoriali di vocazione, secondo le linee già indicate con precedenti riarticolazioni delle reti distributive.

La fusione, annunciata giusto una settimana fa, diventerà efficace in linea di massima con giugno dell’anno prossimo, dopo che sarà passata al vaglio delle assemblee straordinarie: il 25 aprile quella del Creberg, il giorno successivo, in seconda convocazione, quella del Banco. Il gruppo veronese già oggi detiene il 77,819% del capitale del Credito Bergamasco. Per le quote residue il concambio è stato fissato in 11,5 azioni del Banco per ogni azione del Creberg, oltre a un dividendo di 55 centesimi, uguale a quello distribuito l’anno scorso. Per gli azionisti del Creberg che non aderiranno alla fusione, invece, il diritto di recesso è stato fissato a 12,238 euro per ogni azione detenuta. Ieri Banco e Creberg hanno ancora ripiegato in Borsa: meno 1,53% a 1,351 il primo e meno 2,29% a 15,76 il secondo.

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