Gewiss: 40 anni d'innovazione
Bosatelli: m'impegno per altri 40

Al sindaco Gianluigi Belotti che gli conferisce la cittadinanza benemerita di Cenate Sotto per aver dato vita al progetto industriale Gewiss, Domenico Bosatelli risponde che questo «l'impegna a fare altri 40 anni di lavoro».

Al sindaco Gianluigi Belotti che gli conferisce la cittadinanza benemerita di Cenate Sotto - quella onoraria non è possibile, in quanto è già residente - per aver dato vita al progetto industriale Gewiss, Domenico Bosatelli risponde che questo «l'impegna a fare altri 40 anni di lavoro».

Tanti quanti sono passati dalla fondazione di quello che è ormai il più grande produttore italiano del comparto elettrico, con la prerogativa di avere dalla nascita sempre creato valore e realizzato utili, oltre a tanti posti di lavoro. Per il fondatore e presidente Domenico Bosatelli, la festa aziendale del 40° è stata soprattutto «un'occasione di ringraziamento a tutti i collaboratori: grazie a loro siamo usciti in piedi dalla crisi».

Bosatelli ha invitato a «guardare oltre», slogan della riunione, nella convinzione che «il raggiungimento di ogni obiettivo e punto di partenza per il successivo», ma in queste occasioni uno sguardo all'indietro, anche per preparare un futuro «di competizione globale, che richiede l'allocazione delle risorse in modo strategico», è inevitabile.

A suo parere un'azienda deve reggersi su tre pilastri; «competenza, determinazione e anche un po' di fortuna». La competenza a sua volta vuol dire conoscere il mercato, conoscere le tecnologie e i materiali seguendone la continua evoluzione.

La Gewiss è stata fondata nel 1970 con l'intuizione, all'epoca rivoluzionaria, dell'applicazione delle materie plastiche all'impianto elettrico, proseguendo poi con la strategia «della ricerca e sviluppo come sviluppo costante della gestione finalizzata all'innovazione». Da attuare questa, in autofinanziamento, come la Gewiss è riuscita a fare a fronte di investimenti in dieci anni per 420 milioni di euro, grazie ad una marginalità media superiore al 20% negli ultimi dieci anni.

Leggi di più su L'Eco di domenica 5 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA