Il lancio delle uova a Bresciani
«Volevo colpire un simbolo»

Tono di voce pacato, Cosimo Desiati, l’autore del lancio di uova contro il segretario della Cgil, Luigi Bresciani, non si scompone. «Non mi è mai passato per la testa di dimettermi da delegato. Sono pronto a farmi giudicare dai lavoratori che mi hanno votato alla Brembo».

Tono di voce pacato, Cosimo Desiati, l’autore del lancio di uova contro il segretario della Cgil, Luigi Bresciani, non si scompone. «Non mi è mai passato per la testa di dimettermi da delegato. Sono pronto a farmi giudicare dai lavoratori che mi hanno votato alla Brembo e solo se loro me lo chiederanno lascerò l’incarico dentro la Rsu».

Dice che ciò che ha fatto non lo rifarebbe: «Non sono una persona violenta, né tantomeno volevo fare del male a Bresciani. Di solito ho una mira terribile, non pensavo di colpirlo in volto. Ma gli chiederò scusa solo se avrò occasione di incontrarlo, non a mezzo stampa».

Precisando che non è che ce l’avesse tanto con Bresciani, ma con il sindacato che rappresenta. «Mi vergogno di essere rappresentato da un sindacato che a livello territoriale non ha fatto nulla». Spiega che chi ha pensato ad un gesto dettato dalla rabbia ha sbagliato: «Il mio è sconforto, delusione. Ho una compagna di 39 anni che ha perso il lavoro (era impiegata in un’azienda edile, ndr) e da quei pochi colloqui che ha fatto è sempre tornata a casa in lacrime».

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