«Jericho vale!»: al via la missione di collaborazione internazionale tra città

I datteri al centro Il Comune di Bergamo, capofila del progetto, in Israele e Palestina con una delegazione di tutti i partner.

«Jericho vale!», progetto di cooperazione internazionale finalizzato alla valorizzazione della filiera del dattero, approvato a febbraio 2021 da Aics - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, entra nel vivo con la prima missione in Palestina di tutti i partner bergamaschi del progetto.

Una delegazione ampia e rappresentativa di tutte le partnership di progetto quella in partenza nel fine settimana: per l’Amministrazione, oltre al sindaco Giorgio Gori, l’assessora alla Pace e Affari generali Marzia Marchesi con il Segretario generale Pietro San Martino e i referenti per il progetto sui temi della sicurezza e delle pari opportunità; Giuseppe Guerini per la Camera di Commercio in qualità di componente della Giunta Camerale; Rinaldo Mario Radaelli, Segretario generale Anci Lombardia, con Francesco Brendolise del Dipartimento Cooperazione internazionale; Lucio Moioli, Segretario generale Confocooperative Bergamo, con Elena Scanferla di Csa Coesi; Marco Zanchi, Presidente Biodistretto; Antonio Rinaldi per Startup Biosociale; Ilenia Bonzi, Terre del Vescovado; il referente del progetto nazionale Terrasanta di Agesci Italia Andrea Gualazzi.

I rappresentanti di Fondazione Giovanni Paolo II, Onlus con sede ad Arezzo esperta in cooperazione e sviluppo, e Raoul Tiraboschi, coordinatore dei partner bergamaschi, saranno ad attendere il sindaco e il gruppo all’arrivo.

Un programma di sei giorni fitti di impegni, divisi tra Gerusalemme e Jericho, dedicati all’incontro con i partner locali, Governatorato di Jericho, la Camera di Commercio di Jericho, la Palm Farmer Cooperative Association, alla scoperta del territorio, ad avviare la conoscenza e il dialogo tra i diversi referenti istituzionali e tecnici, a raccogliere e valutare, nel reciproco confronto, i bisogni concreti dei produttori con la prospettiva di costruire un business plan in grado di guidare l’attività di progetto fino alla sua conclusione.

Tra i momenti più significativi previsti, l’evento di lancio del progetto di lunedì 27 giugno a Jericho alla presenza del Console italiano a Gerusalemme, dei rappresentanti Aics e di tutti i soggetti coinvolti, seguito, nella stessa giornata, da incontri dedicati con la Camera di Commercio e la Municipalità della città; la riunione, prevista martedì 28 giugno, tra la Cooperativa di produttori di datteri e la delegazione «tecnica» italiana composta da Confocoopertive, CSA, Startup Biosociale e Biodistretto; infine, mercoledì 29 giugno presso il Governatorato di Jericho, il meeting sul tema sicurezza, pari opportunità, valorizzazione territoriale e cooperazione.

«La prima missione di ”Jericho vale!” rappresenta un appuntamento importante per l’evoluzione del progetto perché, in primo luogo, consentirà una conoscenza personale tra tutti i soggetti coinvolti, passaggio fondamentale vista la distanza fisica con cui abbiamo operato e lavoreremo in futuro; e, in secondo luogo, permetterà di entrare nel merito dei diversi aspetti del progetto, porre obiettivi comuni e compiere scelte pienamente condivise. Mi piace sottolineare l’importanza del metodo partecipato con cui Bergamo e Jericho collaboreranno perché è uno degli aspetti fondamentali indicati da Aics nel bando che io condivido profondamente» ha detto Marzia Marchesi, che ha aggiunto: «Nei prossimi giorni avremo modo anche di valutare in loco questioni più tecniche relative al sito produttivo, inizialmente in capo a Jericho vale! ma poi realizzato da Fao in collaborazione con la Cooperativa di produttori di datteri locale, dove interverremo con la fornitura di macchinari per la lavorazione del prodotto; e confrontarci tra amministratori sui temi della sicurezza e delle pari opportunità, con particolare riguardo all’occupazione delle donne, un’opportunità che mi fa molto piacere visto che la municipalità di Jericho è entrata tra i partner successivamente e rappresenta un interlocutore con cui certamente condividiamo obiettivi concreti comuni».

“Jericho vale!” è progetto triennale che ha come focus il settore agroalimentare e, nello specifico, la filiera di produzione del dattero che si rivela in particolare difficoltà. Il Governatorato di Jericho produce, infatti, circa il 30% del totale di frutta e verdura prodotta in Palestina ed è la sola zona climaticamente idonea alla produzione del dattero, unico prodotto agricolo ad alto valore aggiunto apprezzato nei mercati internazionali. Negli anni ‘70 il comparto produceva un valore pari al 50% del pil palestinese. Da quel periodo le produzioni agricole, ed il loro valore economico, hanno iniziato un trend pesantemente negativo che oggi si attesta intorno a circa il 6% sull’intero pil palestinese.

Diverse le ragioni: il basso livello occupazionale nel settore agricolo, soprattutto femminile e giovanile, la scarsa produttività e redditività dei terreni, la frammentazione delle produzioni in piccole aziende agricole familiari e, non ultima, l’assenza di un sistema territoriale istituzionale pubblico e privato integrato e coordinato in grado di creare una strategia di valorizzazione territoriale per lo sviluppo economico locale.

Rispetto a queste criticità, «Jericho vale!» si propone quindi di attivare un miglioramento delle competenze tecniche, degli strumenti a livello strategico ed operativo delle istituzioni locali e delle organizzazioni del sistema territoriale; una crescita della qualità, quantità, sostenibilità e fruibilità dei servizi, anche di formazione professionale in particolare per giovani e donne, rispetto agli standard del mercato internazionale; un miglioramento della qualità, quantità sostenibilità del prodotto in un’ottica di conversione al biologico.

Non ultimo, l’avvio della procedura di riconoscimento di Jericho Città Creativa Unesco per la produzione del dattero, iter che sarà oggetto specifico della prossima missione italiana in Palestino ma che già occasione troverà un primo terreno di approfondimento. «L’impegno dei partner bergamaschi è di simbiosi mutualistica con i partner palestinesi. Da un lato condividere buone pratiche rendendole patrimonio comune e dall’altro valorizzare questo scambio come occasione di crescita e sguardo concreto su uno dei pilastri del presente, la crescita culturale comunitaria e partecipata, paradigma delle azioni che si mettono in atto». conclude Raoul Tiraboschi, coordinatore dei partner bergamaschi.

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