La Cgil rilancia l’allarme Quota 100
«Comuni svuotati, è emergenza»

Il sindacato ribadisce le difficoltà dovute alla carenza di personale negli enti locali in provincia e avanza una proposta: gestire i concorsi di assunzione in consorzio fra enti locali.

Le difficoltà dovute alla carenza di personale negli enti locali della provincia di Bergamo «si è aggravata ulteriormente dopo l’approvazione del cosiddetto decreto Quota 100 che, pur permettendo agli enti la sostituzione immediata dei dipendenti che vanno in pensione, sta svuotando molti Comuni, che oggi si ritrovano senza personale né struttura in grado di avviare le assunzioni necessarie a sostituirli».

Così in una nota l’Fp Cgil di Bergamo rilancia «l’emergenza personale per gli enti locali» di cui si parla in questi giorni, essendo agosto il primo mese di applicazione di Quota 100 per la pubblica amministrazione. I dipendenti degli enti locali nella provincia di Bergamo «si sono ridotti nell’ultimo decennio (2007/2017) di 505 unità», a seguito delle «norme che, a partire dall’anno 2010, hanno ridotto la capacità dei Comuni di assumere personale», spiega la nota di Fp Cgil. «L’effetto di queste politiche - prosegue - ha determinato la riduzione dei servizi erogati e, in contemporanea, l’aumento della spesa per consulenze e servizi esterni».

Ora, si ricorda, «dall’anno 2019 le norme hanno concesso ai Comuni la possibilità di assumere nel limite del 100% dei cessati». Ma «purtroppo questa novità ha colto i Comuni impreparati».

Per la Fp Cgil di Bergamo «una proposta concreta per velocizzare, qualificare e razionalizzare da subito queste procedure riteniamo possa essere la gestione consorziata dei concorsi di assunzione da parte dei diversi Comuni bergamaschi; questa proposta permetterebbe una riduzione dei costi per espletamento delle procedure concorsuali e sarebbe utile per quegli enti che si trovano in serie difficoltà operative».

© RIPRODUZIONE RISERVATA