Sciopero Amazon, adesioni a Bergamo
I sindacati: ora riapriamo le trattative

Buona partecipazione anche a Bergamo per il primo sciopero in Italia dei lavoratori di Amazon.

Fin dalle 8 di lunedì mattina 22 marzo, fuori dal capannone di Casirate d’Adda, in linea con le disposizioni anti-Covid, decine di lavoratori e sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati per protestare contro le condizioni di lavoro di driver e «lavoratori dell’algoritmo». Categorie dei trasporti e dei lavoratori interinali contestano la mancanza di diritti e di contrattazione dignitosa nella più grande azienda di commercio online del mondo.

«Con i colleghi di tutta Italia abbiamo voluto far partire un messaggio forte – hanno detto Marco Sala per Filt Cgil, Antonio Scaini per Fit Cisl e Giacomo Ricciardi per Uiltrasporti di Bergamo -. Ora chiediamo con forza che Amazon riapra subito la trattativa col sindacato per migliorare le condizioni di lavoro. È importante lo sviluppo, ma non basta: conta anche la qualità del lavoro, e registriamo ancora criticità su carichi, tempi ed eccessiva precarietà lavorativa. Senza risposte, le attività di mobilitazione non si fermeranno».

A livello nazionale «l’adesione allo sciopero è variegata, ma siamo intorno al 70-75%» ha detto a Rai News24 parlando dell’agitazione nazionale dei lavoratori di Amazon il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio.

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