Ultimo giorno per pagare l’Imu
A Bergamo vale 40 milioni

Mercoledì 16 dicembre è l’ultimo giorno per pagare l’imposta municipale unica sugli immobili, l’Imu, in toto o il saldo.

La macchina del Comune è pronta a gestire un’operazione fiscale che riguarda oltre 30 mila contribuenti in città perché proprietari di immobili, circa il 30% della popolazione. Una spesa pro capite che sfiora i 1.400 euro e un gettito di oltre 40,5 milioni di euro, il 50% sul totale delle entrate.

Sono esclusi dal pagamento i cittadini che possiedono solo la prima casa. Dovrà invece mettere mano al portafoglio chi possiede un negozio, un magazzino o sito produttivo, un secondo garage o più cantine, un terreno (non quelli agricoli), seconde case. Oppure chi vive in una casa di «lusso» (tecnicamente le categorie catastali A/1, A/8 e A/9). L’incombenza si può sbrigare on line, modalità pratica vista la necessità di limitare gli spostamenti, in linea con le misure anti Covid-19. Basta entrare nel sito www.comune.bergamo.it, cliccare sull’icona «Tributi e catasto» e poi sulla pagina dedicata all’Imu: lo strumento informatico «inkmate» genererà il modulo F24 con cui procedere al pagamento.

Al momento «nessun problema agli sportelli – spiega l’assessore al Bilancio Sergio Gandi –. I cittadini sono informati su quello che devono fare e c’è massima disponibilità da parte dell’ufficio Tributi». L’Imu non preoccupa il tesoriere di Palafrizzoni neanche sul fronte degli incassi. Allo scoppio della pandemia si paventava una forte riduzione dei pagamenti del tributo, rischio smentito dai numeri: «L’attività di accertamento degli uffici continua in maniera molto puntuale e abbiamo introitato 2 milioni in più. Ci sarà probabilmente una leggera contrazione del gettito ordinario, perché a livello ministeriale, con i decreti Ristori, sono previste alcune agevolazioni fiscali. Ma non siamo preoccupati sui tributi». Gli uffici procedono con i controlli e la base imponibile si allarga. Anche perché il mancato pagamento dell’Imu può costare caro. La sanzione piena è una maggiorazione del 30% e se non si paga la posizione viene consegnata all’Agenzia delle entrate che provvede alla riscossione tramite cartella esattoriale.

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