Cordoglio per Avagliano
appassionato di motociclismo

Il 32enne morto a Trento in autostrada collaborava con una rivista web del settore motociclistico.

La salma di Roberto Avagliano, il 32enne morto in un incidente stradale giovedì pomeriggio sull’autostrada A22, è stata traslata nella camera mortuaria del cimitero monumentale di Trento. Venerdì mattina i famigliari hanno effettuato, come prevede la legge, il triste riconoscimento del corpo del loro caro Roberto.

Il giovane tecnico che risiedeva da circa un anno in via Gian Maria Scotti a Mapello con la compagna, giovedì alla guida di un furgone stava percorrendo la A22, quando all’altezza dell’uscita di Trento Nord ha tamponato un camion che lo precedeva. Immediati i soccorsi sul luogo dell’incidente, ma purtroppo a causa delle gravissime ferite riportate il giovane è morto sul colpo.

Il magistrato non ha disposto l’autopsia e la salma dovrebbe essere a disposizione della sua famiglia, oggi è possibile che il servizio di onoranze funebri provveda a trasportarla a Mapello. Roberto era un esperto di motori. Lavorava da circa un anno come tecnico per la Ksr group di Bolzano, importante distributore di motocicli. Era un appassionato ed esperto di motori. Aveva lavorato alla moto Guzzi di Mandello Lario e in altre aziende. La sua passione e conoscenza dei motori l’aveva avvicinato alle riviste di motociclismo per le quali con entusiasmo scriveva articoli, in particolare per le riviste dell’editore MB di Milano.

«Professionale e gentile»
Il sito Motospia, rivista on line di MBEditore Matteo Bacchetti, ha pubblicato una fotografia e un ricordo di Roberto che dice: «Oggi purtroppo siamo costretti a divulgare una di quelle notizie che non vorremmo mai scrivere. La redazione di Motospia on line è in lutto per la perdita di un amico, un prezioso collaboratore e un grande motociclista. Roberto Avagliano, che collaborava con noi sin dall’inizio, ci ha lasciati ieri. Roberto è stato coinvolto in un grave incidente stradale sull’autostrada del Brennero mentre era alla guida del suo furgone. Entrato in redazione in punta di piedi, si era fatto apprezzare da tutti non solo per la sua professionalità, ma anche per la gentilezza e la simpatia che dimostrava a tutti noi. Lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia a Bergamo, alla quale ci stringiamo con un abbraccio affettuoso».

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