Furbetti senza frontiere

Il tesoriere di un partito ha trafugato 400 mila euro e li ha nascosti (evidentemente non molto bene) su un conto cifrato alle Bahamas. Poiché il partito è quello di governo, la rivelazione fatta da un giornale sta mettendo in imbarazzo tutta la coalizione di maggioranza.

Il tesoriere di un partito ha trafugato 400 mila euro e li ha nascosti (evidentemente non molto bene) su un conto cifrato alle Bahamas. Poiché il partito è quello di governo, la rivelazione fatta da un giornale sta mettendo in imbarazzo tutta la coalizione di maggioranza, anche perché il politico furbetto ha cominciato il maneggio nel 1997 e lo ha concluso nel 2004, esattamente un anno prima di diventare responsabile del Tesoro di un’importante regione.

Le rivelazioni nei confronti del politico sono contenute nel dossier trafugato in Lussemburgo alla Hsbc, il cd più scottante degli ultimi anni sui grandi evasori fiscali del continente. Ma se la maggioranza, che nell’ultima campagna elettorale ha puntato tutto sulla lotta all’evasione fiscale, piange, la minoranza non ride.

Proprio in settimana si è dimesso il segretario dei Beni culturali di un’altra regione chiave dopo che un’inchiesta ha scoperto l’esistenza di un conto in Svizzera a suo nome con 425 mila euro esentasse. A questo punto scopriamo le carte e per una volta ci rendiamo conto che non si tratta del leghista Belsito, del margheritino Lusi o di qualche altro specialista in prestidigitazione finanziaria di nostra conoscenza. Ma si tratta di Helmuth Linnsen, tesoriere della Cdu di Angela Merkel e di André Schmidz, politico della Spd, i socialdemocratici che con la Merkel stessa reggono la Grosse Koalition. Anche i tedeschi hanno le mani in pasta. La cosa non ci consola per niente, ma dovrebbe impedire loro per qualche settimana di alzare il ditino moralista nei confronti del mondo

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