Colantuono: «Sicuro del riscatto
È questo il carattere che voglio»

Stefano Colantuono appare più rilassato del solito quando si presenta in sala stampa, ma l'allenatore nerazzurro assicura di essere sempre stato tranquillo: «Perché il mio rapporto con la dirigenza è splendido: è un rapporto che è sempre stato improntato sulla fiducia reciproca e sulla trasparenza. Il problema è che a Bergamo la piazza è molto esigente e basta una partita sbagliata, come il blackout di Empoli, per montare i processi, anche se si è trattato di un calo arrivato dopo tre vittorie consecutive».

Colantuono continua con il suo sfogo: «Ci vuole calma, pazienza e maggiore tranquillità nel formulare certi giudizi. Perché certe voci possono destabilizzare l'ambiente. E perché non siamo in crisi, siamo terzi in classifica e assolutamente nulla è perduto. Sono state solo un paio le prestazioni effettivamente negative: quella di Empoli ed il secondo tempo di Piacenza. Ma per il resto abbiamo poco da rimproverarci».

Colantuono chiede maggiore equilibrio nelle critiche, perché «bisogna tenere conto - sottolinea il tecnico dell'Atalanta - che quando si arriva da una retrocessione ci possono sempre essere dei problemi, soprattutto nella prima parte del campionato. Togliere le scorie di una retrocessione non è mai facile, ma pian piano ci stiamo riuscendo».

La prestazione con il Crotone, infatti, è stata un'ottima risposta ai malumori dell'ambiente: «Avevo già detto in settimana - prosegue nella sua analisi Colantuono - che più che il modulo sarebbe contata la mentalità, il carattere mostrato in campo. Contro il Crotone, una squadra sempre ostica quando gioca in trasferta, serviva più la sciabola che il fioretto. Ebbene, credo che la squadra abbia fornito la reazione che ci si aspettava dopo Empoli. Ma non mi sorprende. Ero convintissimo che avremmo fatto una bella partita».

«Bonaventura migliore in campo? Ha sicuramente disputato una buona prestazione. Ma le sue qualità tecniche non mi sorprendono affatto. Anche lui sa che deve sempre soffrire e sacrificarsi se vuole crescere e diventare un giocatore sempre più importante per l'Atalanta».

«Il successo, però - spiega Colantuono, tornando sull'atteggiamento mentale della squadra -, è arrivato soprattutto grazie al carattere mostrato in campo. Siamo, infatti, stati bravi da subito a dare un'impronta netta alla nostra partita, giocando corti e chiudendo il Crotone nella sua metà campo. Il nostro modulo era speculare a quello avversario, ma noi siamo stati superiori nei singoli duelli».

«Avendo interpretato bene il match, cogliere i tre punti può essere sembrato una conseguenza logica, anche se vi assicuro che non è stato per niente facile. Il fatto di essere riusciti a sbloccare il match già nel primo tempo ci ha reso il resto della partita meno complicato».

Naturale chiedere se il 4-4-2 sarà riproposto e se nella prossima sfida di venerdì ci saranno conferme o cambiamenti: «È vero che è rientrato Ferreira Pinto e che Pettinari ha disputato un buon match - conclude il tecnico nerazzurro -, ma è ancora presto per dire se rivedremo questo modulo anche con il Livorno venerdì prossimo».

«Non è detto che il 4-4-2 sia l'unica strada utile e mi pare che anche col rombo la squadra abbia disputato buone prestazioni. Ed in questo momento più che il modulo mi interessa che la squadra mostri sul campo la mentalità giusta. Col Crotone si sono visti il carattere e la grinta che mi aspettavo, ad Empoli invece no».
Massimo Tengattini

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