Percassi: «Siamo competitivi
Questa Atalanta vale 45 punti»

di Pietro Serina
Il presidente Antonio Percassi è già in forma campionato. L'Atalanta a breve lo obbligherà al secondo aumento di capitale in due anni, ma il leader nerazzurro non demorde: nulla ha intaccato la sua proverbiale grinta.

di Pietro Serina

Il presidente Antonio Percassi è già in forma campionato. L'Atalanta a breve lo obbligherà al secondo aumento di capitale in due anni, ma il leader nerazzurro non demorde: il Caslcioscommesse, l'attaccante perso in extremis e i 6 punti di penalizzazione non hanno intaccato la sua proverbiale grinta.

«Sono contento di questa nuova Atalanta. Abbiamo inserito otto nuovi giocatori nella squadra che ha vinto il campionato di serie B cambiandone i connotati. Siamo competitivi».

Presidente, il mercato s'è chiuso senza l'arrivo della punta tanto attesa. Sa, Floccari... «Abbiamo fatto il possibile per portarlo a Bergamo. Ma noi dobbiamo anche mantenere un equilibrio di bilancio. E così avrà più spazio Gabbiadini...».

Lo dicono tutti: diventerà fortissimo. Ma adesso non sono la stessa cosa, non crede?
«Guardi, io vedo in prima squadra Consigli, Capelli, Minotti, Bonaventura, Gabbiadini. Sono tutti figli di Zingonia. E so che questa è la strada che dobbiamo seguire. Ne va della nostra sopravvivenza».

Ma l'obiettivo primario non è mantenere la categoria? «Sì. E ci arriveremo».

Partendo da -6? «Secondo me questa squadra vale 45 punti. Moralez diventerà la rivelazione della A: sa fare cose incredibili. Denis giocando con continuità dimostrerà tutto il suo valore. E Tiribocchi in A vale 11 gol a stagione».

Presidente, Tiribocchi l'avevate già ceduto al Varese... «Giocherà con noi, sarà la guida per la crescita di Gabbiadini. Sa che il Palermo ci ha offerto tre milioni per la comproprietà di Gabbiadini e non abbiamo preso in considerazione l'offerta?».

Complimenti. Ma quindi l'Atalanta secondo lei parte alla pari con le avversarie? «Sì, se sapremo fare gruppo. I valori tecnici ci sono, adesso squadra, staff tecnico, società, stampa e tifosi dovranno essere compatti. Mettendoci tutti il cuore rimonteremo, e senza guardare la classifica. Conterà arrivare a 45 punti per l'ultima di campionato, non dovremo guardare il ritardo dopo una o due sconfitte».

Lei è bravissimo, ma se arrivassero subito due sconfitte dove finirà il morale? «La squadra c'è, ci aiuteranno i risultati. E i tifosi. Sono convinto che per il Palermo supereremo i diecimila abbonati».

Il tema resta sempre il solito. Chi garantisce i gol? «Moralez in Italia ne segnerà 7-8, Denis vale la doppia cifra, Tiribocchi anche. E Gabbiadini ci stupirà. Più i gol di chi non gioca in attacco. Vedrete...».

Barreto è andato. «È l'unica cessione che ha portato dei soldi. E mi pare sia stato ben sostituito. Comunque abbiamo un deficit di mercato di qualche milione».

Più il prevedibile disavanzo di gestione. Facciamo 8-9 milioni entro il prossimo giugno? Dovrà fare un nuovo aumento di capitale? «I conti li faremo alla fine. Ma un altro aumento di capitale credo sarà inevitabile...».

Ma quanto resisteranno ancora i Percassi? «Guardi, le assicuro che un nostro disimpegno non è da prendere minimamente in considerazione. L'obiettivo è portare l'Atalanta a un'autonomia gestionale che può passare solo dalla valorizzazione del vivaio. E lì continueremo a investire. Favini mi pare ringiovanito...».

Presidente... Non è troppo? «Ma no, lo dovreste vedere... Tutto passa da lui. Abbiamo preso molti giovani, parecchi stranieri. E a Zingonia continuano i lavori per migliorare il centro».

L'arrivo di Nasser Larguet, l'erede di Favini, è confermato per l'anno prossimo? «Lo aspettiamo a breve a Zingonia per i nostri incontri d'aggiornamento, manca la firma sul contratto ma l'accordo è che dal 1° gennaio Nasser sarà con noi. Così Favini avrà l'erede, per rifare il vivaio come l'avevamo lasciato, 15 anni fa. Altrimenti la società non ha futuro...».

Anche senza stadio le società in Italia non hanno futuro... «Ci stiamo arrivando, entro fine mese presenteremo il nostro progetto all'Amministrazione Comunale. Ci eravamo posti l'obiettivo di rispettare questa scadenza, la rispetteremo...».

Una battuta sull'ingresso in società del gruppo Radici?
«Li ringrazio per la disponibilità, l'Atalanta ha bisogno dell'imprenditoria bergamasca».

Intanto andiamo avanti a giocare in questo stadio. Novità per il campo? «A quanto pare, ma lo dico sottovoce, i nuovi manutentori hanno trovato una possibile soluzione al problema attuale. Vedremo i risultati».

Nel frattempo sabato 24 settembre si giocherà AlbinoLeffe-Sampdoria e il giorno dopo Atalanta-Novara. Le pare logico? «Ho saputo, vedremo cosa si potrà fare...».

Quanti punti vorrebbe aver recuperato, dopo quella partita con il Novara? In 15 giorni giocherete quattro gare: a Genova, Palermo in casa, a Lecce, Novara in casa. Ne firmerebbe sette? «No, niente conti. Ribadisco che l'Atalanta dovrà giocare senza guardare la classifica. Noi puntiamo alla conquista di 45 punti per l'ultima giornata». Certo che se avessimo un attaccante in più lì davanti... «Il mercato è chiuso, la squadra è competitiva e siamo tutti convinti che le alternative non ci manchino. Vedrete Moralez... vedrete».

Marino ha detto: giudicateci dopo 10 partite. Concorda? «Beh, tra 10 partite avremo le idee ancora più chiare. Ma se tutti ci metteremo il cuore l'Atalanta per allora sarà in netta risalita. Pur partendo da -6».

A proposito: il processo? «Aspettiamo le motivazioni della sentenza di 2° grado, poi decideremo come procedere. Di sicuro andremo avanti con un nuovo ricorso».

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