Colantuono non se la prende
«Gli errori? È colpa mia»

Il rigore stavolta c'era, forse è l'Atalanta che ha latitato un po': la squadra che ha fame di punti s'è squagliata all'ora di pranzo. Colantuono lo sa e non fatica ad ammetterlo, contenendo le recriminazioni e recitando il «mea culpa».

Il rigore stavolta c'era, forse è l'Atalanta che ha latitato un po': la squadra che ha fame di punti s'è squagliata all'ora di pranzo. Stefano Colantuono lo sa e non fatica ad ammetterlo, contenendo le recriminazioni e recitando il «mea culpa».

«Purtroppo il primo tempo siamo stati passivi, non siamo stati la squadra che siamo di solito, e cioè aggressiva e pronta nelle ripartenze - confessa il tecnico -. Abbiamo accompagnato male l'azione, eravamo troppo bassi, anche con gli esterni, e se qualcuno riconquistava palla non aveva appoggi, si trovava a 70 metri dalla porta avversaria: troppi, il campo diventa lungo».

«In più, la Lazio poteva facilmente arrivare al limite della nostra area, anche se c'è da dire che nei primi 45 minuti, rigore a parte, non abbiamo mai rischiato. Marilungo lavorava di contenimento su Ledesma, ma nella nostra metà campo, non nella loro. Sia chiaro che lui non c'entra, è stato l'atteggiamento collettivo a non piacermi. Abbiamo sbagliato l'approccio, non era con questo atteggiamento che dovevamo scendere in campo».

Anche domenica, come una settimana fa contro il Milan, la gara è stata caratterizzata dagli episodi. «Ma stavolta il rigore era netto: ingenuo, ma netto», sottolinea il mister. Semmai, è la gestione dei cartellini che lascia l'amaro in bocca all'allenatore: il secondo giallo di Lucchini, il rosso mancato a Diakite. «A me - afferma Colantuono - Lucchini ha detto che Rocchi non l'ha toccato. Rivedendo le immagini in tv, mi vien da dire che il mio difensore abbia ragione e che sia stato il laziale ad accentuare la caduta. Ma a quella velocità l'arbitro può essere stato ingannato».

«L'espulsione l'avrebbe invece meritata Diakite (se l'è invece cavata con un giallo, ndr) per l'entrata su Schelotto. Il regolamento parla chiaro: il fallo da dietro è da cartellino rosso. Però, non voglio fare polemiche. Preferisco fare un mea culpa: abbiamo sbagliato l'approccio e io sono il responsabile. Alla squadra che si può dire dopo un girone d'andata disputato a mille all'ora?».

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