Stendardo: «Riscatto a Bergamo
Decisivo il parere di Colantuono»

Il primo rinforzo per puntellare una difesa che ultimamente sta soffrendo a livello numerico. Il nuovo difensore dell'Atalanta è Guglielmo Stendardo, 30enne napoletano proveniente dalla Lazio: «Sono a Bergamo per riscattarmi, decisivo il parere di Colantuono».

Il primo rinforzo per puntellare una difesa che ultimamente sta soffrendo a livello numerico. Il nuovo difensore dell'Atalanta Guglielmo Stendardo, 30enne napoletano proveniente dalla Lazio, è stato presentato nella sala stampa di Zingonia, alla presenza del direttore Pierpaolo Marino e del ds Gabriele Zamagna.

«Ho scelto una società seria, prestigiosa - le sue prime parole in maglia nerazzurra -. Non sarei mai andato via da Roma, ma quando mi è arrivata questa proposta non potevo rifiutarla». Stendardo, un marcantonio di 1 metro e 90 per 89 kg, ritroverà a Bergamo il suo maestro Stefano Colantuono, che ebbe modo di allenarlo a Catania (2003/2004) e Perugia (2004/2005).

«Il suo intervento è stato decisivo. C'è una stima reciproca e ci conosciamo da anni. La possibilità di riaverlo come allenatore mi gratifica. Seguo l'Atalanta da tanti anni, perché mio fratello ha giocato qui (Mariano, mai campo nel 2004/2005, ndr) e per il mister, con il quale ho sempre avuto un rapporto costante».

«Il pubblico è il nostro dodicesimo uomo in campo, soprattutto in un momento delicato come questo: non ha mai mollato, è sempre stato vicino alla squadra e sono sicuro che lo sarà ancora. È un onore essere qui, cercherò di dare il massimo per questa maglia».

Difficile vederlo in campo contro la Juventus nell'anticipo di lusso di sabato 21 gennaio, ma il ragazzo è pronto e dice la sua, alla latina, sul calcioscommesse, mentre Marino con una battuta lo riconduce al patron biancoleste Lotito, abituato ad usare la nobile lingua. «Sono pronto, poi toccherà al mister decidere. Ho giocato diverse volte in Primavera e mi sono sempre allenato con la squadra».

«È ovvio che novanta minuti sono un test diverso, ma sono disponibile. Non ho avuto dubbi a venire a Bergamo perché credo che "veritas filia temporis": bisogna che ci sia rispetto per le istituzioni, ho piena fiducia nella giustizia e sono sicuro che l'Atalanta ne uscirà vincitrice».

«Ha già avuto una penalizzazione pesante e ha già pagato: un simile fardello scuoterebbe uno squadrone, figuratevi una neopromossa, che ha ottenuto con merito la promozione e ha reagito con orgoglio, grazie al carattere del suo allenatore, che ha dimostrato attaccamento alla società e grande moralità».

Per il neodifensore atalantino, che ha scelto il numero 2, quello che fu di Talamonti, la seconda parte della stagione vuole essere quella del riscatto, visto che a Roma ha vissuto da separato in casa questi primi sei mesi e confida di riscattarsi per rimanere anche in futuro a Bergamo, nonostante il prestito dalla Capitale.

«Ho voglia di rilanciarmi e di continuare nel migliore dei modi il mio percorso. Le condizioni per farlo ci sono, ora spero di non tradire le aspettative: cercherò di ricambiare la fantastica accoglienza che ho avuto. Conosco Tiribocchi, Caserta e Polito. Il numero 2 lo avevo già a Roma: era libero e ho voluto continuare con questo. Nesta è stato il mio modello, insieme a Cannavaro. Mi auguro che ci sia qualcosa oltre giugno: c'è la voglia di dare il massimo in questi 5 mesi per il bene dell'Atalanta».

Simone Masper

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