Colantuono: «Arriviamo a 40
e poi vado a Caravaggio a piedi»

Avanti per la propria strada, come sempre, con la testa rivolta solo al campo. Come in ogni famiglia che si rispetti anche in casa atalantina la regola ha il suo valore: il capofamiglia (Colantuono) motiva e la squadra esegue, senza pensare al -6 confermato.

Avanti per la propria strada, come sempre, con la testa rivolta solo al campo. Come in ogni famiglia che si rispetti anche in casa atalantina la regola ha il suo valore: il capofamiglia (Colantuono) motiva e la squadra esegue, senza pensare alla sentenza del Tnas che ha confermato il -6 all'Atalanta.

«Per noi non cambia nulla, sono problemi a cui penseranno gli altri - ha affermato mister Colantuono in conferenza stampa -. Noi continuiamo a giocare, altrimenti potremmo disperdere il grande patrimonio di concentrazione e attenzione che abbiamo sempre messo in campo. Non abbiamo bisogno dell'aiuto di nessuno, perché dai guai ci usciamo da soli».

Tornando al calcio giocato, la trasferta di Cagliari potrà regalare la soglia fatidica dei 40 punti, che vorrebbe dire salvezza praticamente virtuale. «Abbiamo sprecato tante energie, ma dobbiamo continuare così. Speriamo di chiudere il discorso entro Pasqua. La soglia dei 40 punti potrebbe bastare, e una volta raggiunto l'obiettivo me ne andrò a Caravaggio a piedi o di corsa, anche dallo stadio».

La trasferta contro i sardi però nasconde diverse insidie, con i rossoblù alla ricerca anche loro di punti salvezza. «I nostri avversari saranno determinati, se noi dovessimo sentirci tranquilli faremmo un grave errore. Il primo caldo sarà un'insidia per tutti: loro saranno un po' più abituati, anche se in questa settimana anche noi abbiamo lavorato con il caldo. Davanti hanno giocatori di qualità e dovremo giocare con la solita attenzione».

Simone Masper

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