Schelotto e la Nazionale
«Un sogno diventato realtà»

«Per me è un orgoglio indossare questa maglia. Ho già indossato l'azzurro in Under 21, ma non è la stessa cosa. Giocare con la maglia dell'Italia è un sogno diventato realtà». Così Schelotto convocato da Prandelli.

«Per me è un orgoglio indossare questa maglia. Ho già indossato l'azzurro due anni fa in Under 21, ma non è proprio la stessa cosa. Giocare con la maglia dell'Italia è un sogno che è diventato realtà. Cercherò di sfruttare al massimo questa occasione e ripagare la fiducia di Prandelli». Così Ezequiel Schelotto, anche lui tra i 32 convocati dal commissario tecnico in vista dei primi giorni di lavoro per preparare gli Europei di Polonia e Ucraina.

«Già quando Casiraghi mi chiamò in azzurro per la prima volta - ha aggiunto l'atalantino - dissi subito di sì perchè indossare la maglia di una nazionale così importante come l'Italia è un onore. Mi sento italiano, ho il passaporto, mio bisnonno era italiano di Cogoleto e non ho nulla contro quelli che dicono che noi oriundi occupiamo dei posti in questo paese. Difenderà questa maglia con orgoglio. Camoranesi? È un modello da seguire, non sono come lui perché non ho vinto tanto come ha fatto German, ma posso ispirarmi a lui».

«L'Inno di Mameli lo conosco, lo canto, anzi l'ho già fatto dua anni fa in under 21 - ha continuato il giovane esterno dell'Atalanta - sono nato in Argentina e non dimentico il mio paese, ma l'Italia ha dato e aiutato tanto me e la mia famiglia. A me piace vivere qui, figurarsi che in Argentina, dove non vado da 4 anni, hanno scoperto che ero nato lì quando mi hanno convocato nell'under 21 Azzurra. Il mio sogno è debuttare e giocare con la Nazionale dei grandi, intanto questa convocazione la dedico alla mia famiglia, ai ragazzi dell'Atalanta e al mio bisnonno, non l'ho conosciuto ma se non fosse stato per lui io non avrei il passaporto e la maglia italiani».

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