Mondo, il mister di sempre
«Sento profumo d'Europa»

In un giorno quasi mille voti. In 24 ore il dubbio d'inizio settimana - ma chi è il miglior allenatore di sempre nella storia dell'Atalanta? - l'ha spazzato via il giudizio dei tifosi: Mondonico. E il divario sugli altri candidati, nel sondaggio sul sito, non lascia dubbi.

In un giorno quasi mille voti. In 24 ore il dubbio d'inizio settimana - ma chi è il miglior allenatore di sempre nella storia dell'Atalanta? - l'ha spazzato via il giudizio dei tifosi: Emiliano Mondonico.

E il divario rispetto agli altri candidati - anche se questo è un sondaggio del nostro sito, non una rilevazione scientifica - conferma le sensazioni. Mondonico non è in gara, è fuori dal tempo e da ogni concorso. La classifica può riguardare gli altri, ma quei sette anni di Mondo valgono il 57% dei consensi (secondo Colantuono con il 26%, Vavassori all'8%, poi gli altri).

«Sono commosso per tanto affetto - comincia un Mondonico molto soddisfazione -, i bergamaschi sono straordinari e me lo dimostrano in ogni occasione. Ricorderò per sempre il momento del mio risveglio, dopo la prima operazione. Mi brulicava intorno un mondo di affetto, e tutti a chiamarmi: Emiliano… Emiliano… È per questo che tra una decina di giorni tornerò a Bergamo per i controlli… Lì sono a casa…».

E questa è già una notizia: «Dovevo fare i controlli di routine quando è capitato il Novara, d'accordo con i medici abbiamo rinviato tutto a fine stagione. È il momento, io so di essere guarito con quelle due operazioni e lo spirito giusto, ma il cancro è subdolo, e sono pronto a tutto. Volerlo capire a Bergamo non è casuale, credetemi».

Da qui all'Atalanta il passo è breve. E il passaggio scontato. «L'affetto dei bergamaschi è incredibile, e credo che per portarli a questa scelta siano state determinanti quelle due qualificazioni Uefa e la cavalcata in Coppa Coppe. Ormai però è passato troppo tempo, per questo l'Atalanta e Bergamo hanno questa gran voglia di Europa».

Ma l'Europa è possibile, con i bilanci da tenere in ordine e il divario sempre maggiore dalle grandi? «Io dico di sì, se l'Udinese conquista due qualificazioni consecutive per la Champions. È il punto di riferimento. Consideriamo come punto di partenza l'Atalanta di quest'anno, e vedremo per esempio quanto ci metteranno a tornare grandi le milanesi. Squadre da rifare, non saranno pronte subito».

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