Una lezione utilissima a Parma
Atalanta orfana del furore di Doni

Ci sono partite di fine stagione che servono più di tanti ragionamenti», diceva sempre Franco Previtali, che per 40 anni ha scritto la storia dell'Atalanta e del mercato. Si riferiva alle prestazioni dei giocatori nelle gare in cui servono anzitutto motivazioni adeguate.

Ci sono partite di fine stagione che servono più di tanti ragionamenti», diceva sempre Franco Previtali, che per 40 anni ha scritto la storia dell'Atalanta e del mercato. Si riferiva alle prestazioni dei giocatori nelle gare in cui - a campionato ormai deciso - servono anzitutto motivazioni adeguate per mostrare a dirigenti e società il proprio spessore morale.

E il riferimento non era mai alle sfide alle grandi, ma alle partite con le pari grado. Da questo punto di vista conta la prestazione contro il Parma, non quella con la Juve. E domenica, a Parma, purtroppo l'Atalanta ha sollevato grandi, grandissimi dubbi.

I nerazzurri sono riusciti a spazientire persino Colantuono, che di regola per principio difende la squadra a prescindere. Com'era già successo il 17 febbraio sul campo del Torino, la squadra non ha retto il confronto. Beh, se vale la regola di Previtali ci sono parecchi nerazzurri che hanno dato indicazioni preoccupanti.

Più in generale, nelle riflessioni del giorno dopo, è emerso persino un paragone irriguardoso: questa squadra di bravi ragazzi è priva di un leader «agonista». A questa squadra - sia chiaro, nessun rimpianto per tutto il resto - manca in modo evidente un... Cristiano Doni. E nel costruire la prossima Atalanta guai a non tenerne conto: sarà decisivo mettere nel gruppo un cagnaccio sul piano delle motivazioni.

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