D’Alessandro, romano ed ex Roma
«Ma possiamo fermare i giallorossi»

Roma è la città in cui è nato e cresciuto, ma è anche l’esordio in serie A a 18 anni con un quasi-gol a Buffon, gli scherzi di De Rossi, una passione di famiglia.

Roma è davvero tante cose per Marco D’Alessandro, romano con un passato da romanista e un futuro da predestinato che in tanti nella capitale avevano pronosticato a quel ragazzino un po’ leggerino ma spesso imprendibile per gli avversari. È cresciuto con i consigli di Bruno Conti e Cristiano Ronaldo come idolo, ma anche con un destino crudele che gli ha portato via troppo presto il papà e la sorella. Da allora quando gioca indossa sempre una maglietta con le loro foto. E la indosserà anche sabato, contro la sua Roma.

Ha già pensato se esulterà in caso di gol? «Sarebbe il mio primo gol in A, come faccio a dire che reazione potrei avere? In quei momenti ti passa di tutto per la testa... Non so nel caso cosa farei, ma di sicuro sarei molto contento se riuscissi a segnare e magari anche a vincere».

Ci credete? «Troveremo la Roma probabilmente più forte degli ultimi dieci anni. E si avvicina a quella che ha vinto lo scudetto, che aveva giocatori mostruosi come Batistuta e Montella. Ma io sono convinto che si possa fermare».

Col 4-3-3 o con il 4-4-2? «Deciderà Colantuono, per me in fondo cambia poco, mi trovo bene in entrambi i moduli, a destra o sinistra non fa differenza. Io mi metto a disposizione, poi sceglierà il mister chi far giocare».

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