Sofia Goggia nella storia - Le foto più belle
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L’azzurra Sofia Goggia ha vinto la medaglia d’oro nella discesa libera dei Giochi Olimpici di Pyeongchang. Seconda la norvegese Ragnhild Mowinckel e terza la statunitense Lindsay Vonn.

Per l’Italia si tratta della terza medaglia d’oro alle Olimpiadi in Corea e della nona medaglia complessiva dei Giochi. Sulla pista del Jeongseon alpine centre, Sofia Goggia ha tagliato il traguardo con un vantaggio di nove centesimi sulla Mowinckel e di 47 centesimi sulla Vonn. Non hanno concluso la prova le altre tre italiane in gara, ovvero Nadia Fanchini, Federica Brignone e Nicol Delago. Quarta si è classificata Tina Weirather (Liechtenstein).

IL VIDEO DELLA GARA

«Mi sento estremamente fortunata, realizzo il sogno di quando ero bambina e sciavo e dicevo che avrei voluto vincere l’Olimpiade. È successo, non ci credo ancora». Sofia Goggia è un fiume in piena dopo lo storico oro in discesa ai Giochi di PyeongChang, il primo al femminile per l’Italia dello sci. «Sono stata concentratissima per ottenere la sciata perfetta e ci sono riuscita - aggiunge l’azzurra - non sarò mai la sciatrice che scende con classe, quando passo io faccio rumore come se suonassero mille chitarre. Ma sono così, e questo oro non mi cambierà. Resto Sofia, con la gente che mi avrebbe continuato a voler bene, ad amarmi anche se non avessi vinto questa medaglia». Lindsay Vonn? «Da lei c’è solo da imparare, una generosa così nel nostro mondo non c’è».

«Non ho fatto errori. Ho pensato solo a fare il meglio e a fare una discesa perfetta. Sono davvero felice di come ho sciato, è stata una grande gara. È incredibile» continua Sofia Goggia, che commenta la prova. Poi ha aggiunto: «È un onore gareggiare con Lindsay Vonn». L’amica-rivale le ha reso omaggio subito dopo la gara: «Ho disputato una grande gara - ha detto la Vonn - ma Sofia ha sciato un po’ meglio di me: non ho rimpianti, sono davvero molto contenta».

Perché dopo l’errore nel SuperG, in cui la Goggia era candidata a un’altra medaglia, non era certo scontato che potesse filare così al traguardo: e poi c’era la pressione da gestire in una gara in cui a giocarsi l’oro erano lei e appunto la Vonn. Ma stavolta Sofia non è incappata nelle sue «goggiate» e riporta un titolo olimpico al femminile che mancava dal 2002 (in SuperG con Daniela Ceccarelli). «Non mi rendo mica conto che io ho vinto l’oro olimpico - dice l’azzurra nello show post gara -, ma resto sempre io, quella di tutti i giorni con la consapevolezza che se non avessi vinto avrei avuto lo stesso intorno chi veramente mi vuole bene».

A 25 anni, alla prima Olimpiade, con quattro operazioni alle spalle, un bronzo mondiale a St.Moritz una stagione super in Coppa del mondo impreziosita dalle due vittorie, sempre in discesa, a Bad Kleinkirchheim prima e a Cortina poi. Altri due gioielli di un 2018 da favola per l’azzurra di Bergamo. Già la città lombarda raddoppia la festa, perché ha sfornato il secondo oro (su tre) di queste Olimpiadi dopo quello di Michela Moioli, la snowboarder amica e compagna di allenamenti di Sofia. Che dall’Italia esultava al risveglio d’oro con un messaggio: «Ce l’hai fatta, amica mia». Complimenti alla regina dello sci anche dal presidente del consiglio, Paolo Gentiloni: «Grandissima Sofia Goggia, il primo oro nella nostra storia nella libera femminile». La storia, appunto, scritta da una ragazza di Bergamo.

Sofia diventa la prima azzurra a vincere l’oro olimpico nella discesa libera. La campionessa bergamasca fa salire a nove il bottino dell’Italia Team che, ai Giochi di PyeongChang, arriva a nove medaglie, superando già Sochi 2014. Il titolo a cinque cerchi nello sci alpino torna sedici anni dopo quello di Daniela Ceccarelli (prima nel SuperG di Salt Lake 2002) e a otto anni di distanza da Giuliano Razzoli (primo nello Slalom di Vancouver 2010).

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