Curva ancora in discesa, 171 contagiati: «Proseguire con vaccini e tracciamento»

L’incidenza è di 15 casi ogni centomila abitanti, molto inferiore alla media nazionale. Salgono a 168 i Comuni senza nuovi positivi negli ultimi sette giorni, ma nessun ambito è «Covid-free».

Nella Bergamasca la curva dei contagi flette ancora. Per la sesta settimana consecutiva i casi di Covid-19 si assottigliano, facendo registrare un calo pari al 5%: secondo il consueto bollettino trasmesso da Ats, sono 171 i positivi accertati negli ultimi sette giorni, contro i 180 rilevati fra il 29 settembre e il 5 ottobre . Una discesa costante imboccata a partire dai primi giorni di settembre, e che da allora – salvo l’unica eccezione, irrilevante dal punto di vista statistico, del +5% registrato fra il 15 e il 21 del mese scorso – non ha mai subito battute d’arresto. Il tanto temuto «effetto rientro» non c’è stato dunque, né con la ripresa delle attività lavorative dopo le vacanze estive, né tantomeno con il ritorno degli studenti sui banchi di scuola. Anzi. A Bergamo e provincia l’incidenza rilevata fra il 6 e il 12 ottobre, pari a 15 casi ogni centomila abitanti (la settimana precedente era pari a 16) risulta ampiamente al di sotto della media nazionale, ferma a quota 34 nuovi positivi sempre calcolati ogni centomila abitanti.

«Il quadro epidemico si mantiene su contenuti livelli di criticità, grazie alla responsabilità dei cittadini e ai sempre più elevati livelli di copertura vaccinale a livello provinciale – fanno sapere gli epidemiologi di Ats Bergamo guidati da Alberto Zucchi -. L’ultima valutazione di copertura aggiornata a martedì evidenzia come l’87,5% della popolazione dai 12 anni in su si sia sottoposta ad almeno la prima dose di vaccino, e l’ 82,9% abbia completato il ciclo vaccinale».

Sul fronte territoriale, il virus – seppur fortemente rallentato – circola in maniera omogenea su tutta la provincia, tanto che anche questa settimana non c’è un solo Ambito Covid-free. Gli Ambiti Valle Brembana e Monte Bronzone - Basso Sebino tuttavia ci vanno vicini, registrando in entrambi i casi un solo nuovo positivo. Per contro, i territori con l’incidenza più alta risultano gli Ambiti di Romano di Lombardia e dell’Isola Bergamasca, rispettivamente con 35 e 22 nuovi casi ogni centomila abitanti. Se dall’analisi per aree si passa a quella per località, si nota come salgono, anche questa settimana, i Comuni che negli ultimi sette giorni non registrano alcun nuovo caso di Covid-19: fra il 6 e il 12 ottobre si contano 168 località «Covid free» (la settimana precedente erano 164, 156 due settimane fa), pari a quasi il 70% dei Comuni bergamaschi. Proprio a proposito di Comuni, a registrare l’incidenza maggiore sulla popolazione negli ultimi sette giorni ci sono Luzzana, Lurano e Morengo. Ma in tutti e tre i casi si tratta di dati assoluti estremamente contenuti: pur con l’incidenza maggiore di tutta la provincia, pari a 2,3 casi ogni mille abitanti, Luzzana cresce infatti di soli 2 positivi; Lurano (1,7 ogni mille residenti) e Morengo (1,6) salgono rispettivamente di 5 e 4 contagi. In termini assoluti, il Comune con il maggior numero di positivi è Bergamo, che fra il 6 e il 12 ottobre accerta però soltanto 11 casi. Seguono Terno d’Isola con 7 positivi e Romano di Lombardia con 6. Ci sono poi cinque Comuni con 5 casi ciascuno, altri cinque con 4 positivi, nove località con 3 casi, ventidue con 2 contagi, trentuno Comuni con 1 solo caso e, come detto, 168 con zero nuovi positivi.

Da Ats Bergamo arriva però l’invito a non prendere sottogamba questa fase della pandemia, vista la circolazione della variante Delta, estremamente contagiosa: «È necessaria – dicono Alberto Zucchi, Elvira Beato, Roberta Ciampichini, Giacomo Crotti del Servizio epidemiologico aziendale – una sempre più elevata copertura vaccinale, la garanzia di un capillare tracciamento dei casi, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini, e il mantenimento di un’elevata attenzione, finalizzata ad applicare e rispettare i comportamenti raccomandati per limitare la circolazione virale».

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