Alloggi, volontari e traduttori: ecco che cosa serve per gli aiuti

L’appello Caritas sta promuovendo l’accoglienza diffusa e cerca alcune figure. A Curno la raccolta di materiali.

A distanza di una decina di giorni dall’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, sono molti i profughi che hanno raggiunto la nostra provincia. Caritas diocesana si è da subito mobilitata per organizzare l’accoglienza e raccogliere fondi. Attualmente sono disponibili posti nelle strutture del Seminario in Città Alta e nel monastero Matris Domini in via Locatelli, dove vengono ospitate le persone per il tempo necessario a trovare una sistemazione in appartamento . «Le richieste sono molte – commenta don Roberto Trussardi, direttore di Caritas diocesana – e probabilmente aumenteranno nei prossimi giorni. Ringraziamo chi sta mettendo a disposizione alloggi e ci sta aiutando in tanti modi. L’obiettivo di Caritas è attivare un’accoglienza da parte delle comunità parrocchiali. Così anche i privati che segnalano di voler offrire un alloggio sono invitati a mettersi in contatto con la parrocchia per riuscire, anche aiutati dai nostri operatori territoriali, a dare vita a un gruppo di volontari che possa prendersi carico delle persone ospitate per aiutarle a inserirsi e integrarsi».

L’accoglienza

Caritas intende evitare un’accoglienza nelle strutture a favore del modello di accoglienza diffusa e - come ha invitato il vescovo Francesco Beschi - chiede che le parrocchie provino a pensare all’accoglienza di una famiglia in fuga nelle proprie strutture o raccogliendo le disponibilità della comunità intera in sinergia, unendo ciò che ciascuno può offrire, come segno di vicinanza concreta a questo popolo in grande sofferenza. Un’accoglienza che deve essere consapevole: non si può prevedere per quanto tempo sarà necessaria l’ospitalità di persone che certamente sono spaventate, traumatizzate.

Chi volesse mettere a disposizione un’abitazione può scrivere a [email protected] . «Un altro modo per aiutarci – continua don Roberto – è aderire alla raccolta fondi “Un aiuto per l’Ucraina” che permette di avere a disposizione risorse per sostenere non solo le comunità che accolgono donne e bambini qui, ma anche Caritas Ucraina e le Caritas di Polonia, Moldavia, Ungheria, Romania, Lituania e dei Paesi vicini che aiutano chi sta scappando dalla guerra».

Le attività

Caritas è inoltre alla ricerca di volontari e volontarie per dare una mano concreta. In particolare c’è bisogno di volontari (preferibilmente ai residenti in città) per l’accoglienza delle famiglie e dei gruppi che arrivano a Bergamo; volontari negli uffici di Caritas, per gestire la mole di disponibilità e richieste (attività di back office-ufficio). Inoltre si cercano traduttori e traduttrici di lingua ucraina. Anche in questi casi si può scrivere a [email protected] . «Ringraziamo - sottolinea don Trussardi – chi sta aiutando e chi si offrirà per dare una mano». Infine, c’è l’aspetto degli aiuti concreti di cui si occupa l’associazione Zlaghoda che ha organizzato un punto raccolta a Curno in via Enrico Fermi 48, aperto ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. La priorità ora è data a omogenizzati, latte in polvere, pannolini per adulti e bambini, cibi a lunga conservazione (tonno e carne in scatola, cibo precotto, ceci, fagioli in scatola, caffè e cacao solubile, frutta secca sgusciata e confezionata, barrette proteiche, snack e barrette dolci con cioccolato e frutta secca), abbigliamento termico (magliette e calzini), guanti da uomo e guanti da lavoro, scarponi, cappelli in pile, scaldacollo, torce frontali, torce elettriche, pile, powerbank.

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