Bollette alle stelle, conto salato anche per gli ospedali: rincari per oltre 5 milioni

Energia Già nel 2021 il «Papa Giovanni XXIII» ha subito aumenti di 4,3 milioni di euro per la spesa energetica. Per la Bergamo Est incrementi di 1,7 milioni. Rialzi del 24% (gas) e del 59% (elettricità) alla Bergamo Ovest.

La tempesta energetica s’abbatte anche sugli ospedali. Anzi, s’è già abbattuta: i rincari hanno influito pesantemente già dagli ultimi mesi del 2021, anche se alcune convenzioni energetiche messe in atto per tempo dovrebbero attutire gli effetti in questo 2022 più rovente che mai. Numeri alla mano, è comunque possibile stimare rincari ben superiori ai 5 milioni di euro per il sistema sanitario bergamasco: anche questo – fondamentalmente – è un settore «energivoro», e all’energia non si può certo rinunciare.

Asst «Papa Giovanni»

Al «Papa Giovanni», considerando l’intera Asst, rispetto alla media dei due anni precedenti la spesa energetica del 2021 è cresciuta del 47% per quanto riguarda l’energia elettrica, del 35% per il gas e del 16% per il teleriscaldamento . In altri termini, più concreti: nel 2021 si sono spesi 1,54 milioni di euro per il gas rispetto agli 1,14 milioni di media (400mila euro in più) , il conto dell’elettricità è passato da una media di 7,7 milioni di euro a una spesa di 11,3 milioni di euro (3,6 milioni in più), il teleriscaldamento è salito da 1,89 milioni a 2,19 milioni di euro (300mila euro in più).

«L’incremento è importante, gli ospedali sono realtà energivore»

Totale: 4,3 milioni di euro in più. «Gli aumenti dei prezzi sono iniziati dalla metà del 2021 – spiega l’ingegner Alberico Casati, direttore del Dipartimento Patrimonio, tecnologie e servizi dell’Asst –. L’incremento è importante, gli ospedali sono realtà energivore». Per il 2022 c’è però una certa fiducia: a ottobre dello scorso anno il «Papa Giovanni» ha aderito a una convenzione Consip per l’energia elettrica – la voce più impattante del bilancio energetico – che ha permesso il passaggio dalla precedente tariffa a prezzo variabile a una nuova tariffa a prezzo fisso. «I primi dati indicano già un risparmio rispetto a quanto si sarebbe altrimenti speso – rileva Casati –. Il 2022 dovrebbe così attestarsi a una via di mezzo tra l’importo del 2021 e l’importo del 2019-2020. A giugno 2022 scade invece la convenzione vigente per il gas: si valuterà l’opzione più conveniente». Intanto si lavora per l’efficientamento: «In questi anni abbiamo lavorato per esempio sulla sostituzione dei corpi illuminanti, con buoni risparmi e abbiamo anche assunto un Energy manager che si occupa di queste tematiche», aggiunge Casati.

Asst Bergamo Est

Anche l’Asst Bergamo Est ha registrato aumenti significativi già dalla coda del 2021: l’anno scorso la spesa totale per l’energia elettrica è stata di quasi 3,5 milioni di euro, 26% in più rispetto ai circa 2,5 milioni del 2020; il conto dell’energia termica è invece passato da 1,6 a 2,4 milioni di euro, 33% in più. Più precisamente, la spesa è incrementata di oltre 1,7 milioni di euro.

«Il maggior costo delle materie prime in questo momento si sta traducendo in perdite per il concessionario che gestisce la centrale tecnologica e fornisce all’ospedale i vettori energetici»

Sono però già state attivate alcune azioni per attutire i rincari: «Presso l’ospedale di Seriate – spiega l’Asst – è attiva una concessione ventennale per la costruzione e gestione della centrale tecnologica e i vettori energetici sono forniti dal concessionario. La concessione ha una formula di aggiornamento del prezzo dell’energia che attenua le forti variazioni che stanno caratterizzando l’attuale mercato internazionale. Il maggior costo delle materie prime in questo momento si sta traducendo in perdite per il concessionario che gestisce la centrale tecnologica e fornisce all’ospedale i vettori energetici».

Asst Bergamo Ovest

Bollette inevitabilmente più care anche per l’Asst Bergamo Ovest. Pur non fornendo i valori assoluti in termini economici, le fluttuazioni percentuali restituiscono il quadro dei rincari: «Guardando la rendicontazione dell’ultimo trimestre 2021 – spiega il direttore generale Peter Assembergs – e confrontandola con lo stesso periodo del 2020, i l costo al metro quadro del gas metano ha avuto un incremento medio del 55%, mentre l’energia elettrica, sempre paragonando l’ultimo trimestre, vede il costo al Kwh aumentare mediamente del 130%. Lo scostamento totale annuo, invece, segna un 24% in più per il gas e un 59% in più per l’energia elettrica».

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