Dopo 21 anni, addio al presepe vivente
Villongo, la collina Sella resterà vuota

Il rammarico degli organizzatori: non ci sono autorizzazioni e piano di sicurezza, non possiamo rischiare. A pesare anche l’incendio delle casette a Ferragosto.

Nel ’96, anno della prima edizione, era bastato l’entusiasmo dei volontari condito con una buona dose di olio di gomito. Quell’idea di rappresentare il presepe vivente a Villongo, sulla collina della Sella, era nata così, una ventina di amici attorno a un tavolo attratti dal pensiero di realizzare la sacra rappresentazione con la sola forza di volontà. Oggi, a 22 anni di distanza, quando la manifestazione era arrivata a sfiorare i 40 mila visitatori in sei giorni, ci si sono messi di mezzo – si fa per dire - autorizzazioni e decreti, sempre più stringenti. E pure un incidente che fa ancora paura, l’incendio della scorsa estate. Insomma, Villongo salvo sorprese dell’ultima ora saluta il presepe vivente. La 22esima edizione non si farà. Lo dicono ancora sottovoce gli organizzatori, da quanto sono dispiaciuti. Ma, ormai, c’è poco da fare: mancano venti giorni alla vigilia di Natale, e di pronto non c’è nulla. «No, quest’anno il presepe non si fa – conferma con rammarico Nani Bellini, ideatore dell’iniziativa –. Mancano le autorizzazioni, manca un piano sicurezza vero e proprio. Non posso rischiare, se succedesse qualcosa ne risponderei personalmente».

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