La nuova Carrara: riallestimento delle sale, percorso esterno e giardini aperti - Foto, rendering e video

La presentazione L’Accademia verrà inaugurata nel 2023 (a gennaio gli interni e la prima mostra, il 23 giugno il giardino). La chiusura che permetterà i lavori è prevista dal 29 agosto 2022 fino a gennaio 2023.

L’Accademia Carrara, in vista del 2023 - anno in cui Bergamo con Brescia sarà Capitale Italiana della Cultura-, ha presentato ufficialmente il progetto di riallestimento. Un progetto avviato dal team di Fondazione con la collaborazione di un pool di storici dell’arte, che è approdato a un totale ripensamento interno ed esterno e che prevede, dicono dalla Carrara, «un investimento economico affrontato anche e soprattutto in un’ottica di sostenibilità e proiezione verso il futuro e che renderà Fondazione Accademia Carrara, fino a ora forte del raggiungimento degli obiettivi con bilanci sempre in attivo, un’istituzione ancora più capace di realizzare una gestione attenta quanto aggiornata ai tempi». L’intero progetto della nuova Carrara è sostenuto anche grazie a un importante contributo previsto da Regione Lombardia.

Per il riallestimento sono state studiate le best practices in ambito museale nazionale e internazionale, coniugando le riflessioni della commissione scientifica - composta da Keith Christiansen, Francesco Frangi, Fernando Mazzocca, Mattia Vinco, Luca Rinaldi, Angelo Loda, con il coordinamento del direttore Maria Cristina Rodeschini e la partecipazione dei conservatori Paolo Plebani e Giovanni Valagussa - con temi sociali, urbanistici oltre alla parte di progetto architettonico realizzato da Antonio Ravalli e dal suo team.

I tre piani del palazzo saranno riconfigurati in una prospettiva più funzionale nell’accoglienza del pubblico (piano terra), nella realizzazione di mostre temporanee e specifici focus sulla collezione (primo piano) e nell’esposizione del patrimonio artistico (secondo piano) . Tra interno ed esterno, la costruzione di un percorso coperto che collegherà i tre piani, offrendo un’inedita prospettiva della Carrara nel contesto delle Mura Venete, patrimonio Unesco e con l’apertura di un bistrot.

I nuovi giardini «PwC»

All’esterno il pubblico del museo, così come i cittadini e i turisti, potranno godere dell’apertura dell’area verde denominata I Giardini di PwC. Un intervento dedicato a chi vorrà fruire dell’area prima o dopo la visita al museo, a chi semplicemente vorrà fare una pausa in uno spazio all’aperto oltreché una nuova opportunità di percorso per una passeggiata che dalla Carrara può proseguire verso Città Alta o verso Borgo Santa Caterina. Accademia Carrara verrà inaugurata nel 2023 (26 gennaio interni e prima mostra e il 23 giugno il giardino). La chiusura che permetterà i lavori è prevista dal 29 agosto 2022 a gennaio 2023.

Gori: «Il nuovo allestimento favorirà una migliore sinergia tra la collezione permanente e le mostre temporanee»

«La nuova Carrara - sottolinea Giorgio Gori, sindaco e presidente della Fondazione Accademia Carrara – punta a tre distinti obiettivi: valorizzazione del patrimonio, flessibilità e attrattività dell’offerta espositiva e sostenibilità gestionale. Il progetto di riallestimento si prefigge di dare maggiore evidenza al prezioso cuore della collezione, e, al tempo stesso, di guadagnare la flessibilità necessaria a realizzare diverse e frequenti focalizzazioni su specifiche parti del patrimonio, così da rendere sempre diversa l’esperienza di visita. Il nuovo allestimento favorirà una migliore sinergia tra la collezione permanente e le mostre temporanee che si succederanno nel tempo, all’interno dell’unica e storica sede. L’intenzione è quella – nella prospettiva dei prossimi anni – di assicurare piena sostenibilità alla Fondazione, così da poter dedicare una crescente quota di risorse alla progettualità artistica ed espositiva. Infine, Accademia Carrara aggiunge un importante tassello in vista dell’appuntamento Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, ovvero l’apertura di oltre 3.000 metri quadrati di patrimonio verde di pertinenza del museo, finora inaccessibili e che per la prima volta saranno aperti al pubblico. Una Carrara, quindi, che si rinnova profondamente, non solo all’interno delle sale ma anche all’esterno».

Come sarà all’interno

Al piano terra, accanto ai tradizionali spazi di accoglienza, al bookshop e ad alcuni servizi, uno spazio è destinato alla storia dei donatori della Carrara, collezionisti che con generosità hanno reso straordinario il patrimonio nei decenni. Il progetto intende infatti evidenziare il carattere della Carrara come «Casa del collezionismo», grazie agli oltre 260 donatori che hanno arricchito le raccolte, dal fondatore Giacomo Carrara a Guglielmo Lochis, da Giovanni Morelli e Federico Zeri, fino ad anni recenti, con Mario Scaglia.

Il primo piano, destinato a mostre temporanee, permetterà di organizzare con continuità un calendario di appuntamenti dedicati a proporre, a rotazione, opere di norma non esposte e accogliere prestiti nazionali e internazionali messi in dialogo con la collezione.

Il secondo piano è dedicato alla collezione permanente con una concentrazione in 15 sale che rende avvincente il racconto, grazie all’esposizione di 300 opere, attraendo l’attenzione del pubblico attorno ai capolavori della Carrara. Un percorso di straordinaria bellezza lungo cinque secoli di storia dell’arte rappresentati, dal Quattrocento all’Ottocento, valorizzando le prerogative di assoluta unicità della raccolta. Ala Vitali ospiterà, al piano terra, spazi destinati al restauro e alle operazioni di controllo dello stato di conservazione delle opere, mentre al primo piano sarà mantenuta la doppia funzione di auditorium e sala espositiva.

Il percorso esterno

L’introduzione di un nuovo percorso esterno coperto parte dal piano più alto e scende fino a terra, permetterà di rendere completamente accessibile la struttura, a tutti i livelli: dall’ultima sala della cosiddetta ‘Manica lunga’ del secondo piano, sarà infatti possibile raggiungere con agilità i piani inferiori, garantendo continuità, oltre ad aprire inedite visuali sul contesto paesaggistico in cui la Carrara è inserita. Come detto, il progetto della nuova Carrara prevede anche l’apertura del grande giardino. Si tratta di una vasta area verde, di oltre 3.000 metri quadrati, che per la prima volta sarà accessibile a tutti, comprendendo i visitatori del museo ma non solo. L’area verrà intitolata I Giardini di PwC grazie all’accordo siglato a inizio 2022 tra Fondazione Accademia Carrara e PwC Italia, che sosterrà i grandi eventi e le attività della Carrara nel 2023 e il cui ingresso nella Fondazione come sociocofondatore, ha segnato un ennesimo e importante momento della governance del museo.

La Carrara che verrà, un video sul futuro

«La Carrara –interviene Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – interpreta molto bene il senso e il lascito di Capitale Italiana della Cultura, sia nel ripensare il suo patrimonio con nuovi percorsi capaci di raccontare in modo più incisivo la sua grande storia sia nell’ambizioso progetto di un collegamento esterno tra i diversi piani dell’edificio sia nel recupero del giardino, come ideale collegamento tra la Carrara e il baluardo di Sant’Agostino. L’ideazione del primo piano è, a mio parere, la scelta più innovativa e necessaria: uno spazio dedicato alle grandi mostre temporanee che permetterà anche di esporre, in una rotazione continua, il patrimonio ancora troppo poco conosciuto del museo, quelle opere custodite nei depositi che spesso riservano grandi sorprese».

Un nuovo allestimento, un nuovo spazio per progetti temporanei, un nuovo giardino e un bistrot

«Il museo – spiega Maria Cristina Rodeschini, direttore della Carrara – ha compiuto una profonda riflessione sul proprio ruolo e si è disposto a ripensare se stesso, rivolgendo una particolare attenzione alle esigenze del pubblico. L’esito di questa ponderazione ha guidato le tante parti protagoniste della nuova Carrara: dal ridisegno dell’ordinamento delle collezioni d’arte e dei percorsi, al miglioramento sostanziale del collegamento tra i diversi livelli della sede storica, all’apertura dei giardini, facendo riguadagnare al museo un respiro e un contesto ambientale in precedenza nascosto».

«Un nuovo allestimento, un nuovo spazio per progetti temporanei, un nuovo giardino e un bistrot – sottolinea Gianpietro Bonaldi, responsabile operativo Accademia Carrarara – raccontano di un museo dinamico impegnato concretamente grazie a un investimento che supera i 3 milioni di euro».

«Accademia Carrara – è il giudizio di Keith Christiansen, storico dell’arte e curatore emerito del Metropolitan Museum of Art di New York, membro della commissione per il nuovo allestimento – ha un posto speciale nella storia dei musei italiani perché la sua collezione è costituita da donazioni, a partire da quella del fondatore Giacomo Carrara. Il museo racconta quindi non soltanto la storia dell’arte italiana, ma anche la storia del collezionismo. Insieme ai colleghi abbiamo avuto il compito di considerare l’aspetto unico di questa collezione: per questo abbiamo scelto di dedicare ogni sala a varie tematiche per offrire al visitatore un momento di riflessione, ma anche di enorme piacere».

Il progettista: «Oltre a ottemperare al miglioramento dell’intero museo, il nuovo percorso si configura come una sorta di sospensione tra l’esperienza di visita dell’esposizione permanente e quella dei progetti temporanei e come un “percorso narrativo” che cerca di creare nuove relazioni tra il museo, il suo giardino, la presenza delle Mura Venete, offrendo prospettive inedite. Il tutto aprendo inoltre alla possibilità di introdurre nuovi servizi al pubblico e, in futuro, un collegamento a quel fantastico luogo che è il sottomura di Città Alta»

Sul progetto architettonico interviene Antonio Ravalli, architetto progettista: «È stato percorrendo le scale principali del museo che ho scoperto, attraverso una delle finestre, la presenza di un grande giardino terrazzato non in uso. Così, nello sviluppo della nuova organizzazione della collezione, si è intravista la possibilità di un sostanziale miglioramento della funzionalità del percorso con la creazione di un collegamento esterno tra i piani. Anche attraverso un’analisi della consistenza delle strutture esterne e del loro valore storico, è cresciuta l’idea di coniugare l’opportunità funzionale della pinacoteca con la possibilità di rileggere la Carrara in relazione al contesto urbano in cui è inserita. Oltre a ottemperare al miglioramento dell’intero museo, il nuovo percorso si configura come una sorta di sospensione tra l’esperienza di visita dell’esposizione permanente e quella dei progetti temporanei e come un “percorso narrativo” che cerca di creare nuove relazioni tra il museo, il suo giardino, la presenza delle Mura Venete, offrendo prospettive inedite. Il tutto aprendo inoltre alla possibilità di introdurre nuovi servizi al pubblico e, in futuro, un collegamento a quel fantastico luogo che è il sottomura di Città Alta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA