Elezioni, al voto 166 Comuni bergamaschi
Tutti i candidati alla prova delle urne

Domenica 26 maggio urne aperte nei Comuni bergamaschi: si vota per le elezioni europee e per scegliere 166 nuovi sindaci. Ecco una semplice infografica per consultare tutti i candidati di tutti i paesi.

Domenica 26 maggio è il giorno della verità in 166 Comuni bergamaschi chiamati a decidere chi sarà il sindaco dei prossimi cinque anni. Un appuntamento decisivo per la politica locale e non solo, visto che tutti gli elettori sono chiamati a votare anche per le elezioni europee. Dalle urne, aperte dalle 7 alle 23, uscirà il nuovo assetto politico nazionale e bergamasco. «L’Eco di Bergamo» ha realizzato alcune semplici infografiche per consultare tutti i Comuni al voto e i candidati sindaci oltre a tutti i candidati consiglieri del Comune di Bergamo.

LA MAPPA DEL VOTO

Sono 600.351 gli elettori bergamaschi chiamati al voto in provincia, in 166 Comuni. Nei paesi con più di 15 mila abitanti (Seriate, Albino, Dalmine e Romano) potrebbero poi scattare i ballottaggi, il prossimo 9 giugno. Per tutti gli altri Comuni il sindaco si conoscerà al termine dello spoglio, lunedì 27 maggio. Un appuntamento di grande rilievo dunque, che vede confrontarsi con le urne circa il 70% dei sindaci del nostro territorio con i relativi Consigli comunali.

In 39 Comuni, però, sarà una corsa solitaria. La mappa dei Comuni con un solo candidato è variegata, ma mostra una decisa prevalenza di realtà delle valli: ben 13 sono i Comuni brembani, seguiti da 11 tra seriani e scalvini, 9 tra laghi e Val Cavallina, 4 in pianura e 2 nell’hinterland. E non si tratta, come si potrebbe pensare, soltanto di paesi piccolissimi: vero è che 17 sono sotto i mille abitanti (il più piccolo è Ornica, con i suoi 172 residenti), ma altrettanti si collocano nella fascia tra i mille e i tremila abitanti, e ben cinque al di sopra, con i casi di Fara Gera d’Adda (quasi ottomila cittadini e una sola lista in corsa, mentre l’amministrazione uscente non si ripresenta) e Scanzorosciate, il più grande tra i paesi «monolista», visto che sfiora i diecimila abitanti. I cittadini di ben tre paesi invece – Colere, Oneta e Valleve – il 26 maggio non potranno andare alle urne, perché non c’è nessuno da votare: arriverà il commissario.

A fronte della generalizzata fuga dei candidati, va però detto che competizioni più «affollate» non mancano: concentrate principalmente intorno alla città e nella media pianura, ma non solo. Così per esempio a Piazzatorre, realtà vallare da meno di 500 abitanti, gli sfidanti saranno tre, così come a Riva di Solto, Viadanica e Valbondione. Il maggior numero di aspiranti sindaci si registra invece a Romano, dove i contendenti sono ben cinque.

Dei 169 Comuni al voto, oggi 33 sono guidati da donne. Per le amministrative sono ora 62 quelle in corsa, in 52 Comuni: rappresentano meno del 18% dei candidati sindaco.

TUTTI I CANDIDATI

Cinquant’anni, mese più, mese meno: è l’età media tra gli oltre trecento candidati alla carica di sindaco. Fare il sindaco (o almeno mettersi in lizza per provarci) pare dunque, in prevalenza, faccenda da «grandi». Ma le eccezioni non mancano: spulciando le liste di questa tornata, si scoprono infatti - oltre a numerosi giovani aspiranti consiglieri - una ventina di «under 30» che sono in corsa per la posizione più «alta» del Comune, quella di sindaco.

Tra i più giovani da segnalare i ventenni Michele Schiavi, studente di Giurisprudenza, classe 1999, a capo della lista «Innanzitutto Onore», e Federico Carminati, imprenditore digitale nato nel 1998, in lizza a Zogno con i «Giovani Futuro InComune».

Entrambi, peraltro, supportati da squadre dove l’età media si mantiene bassa: circa 32 anni nel caso di Onore, addirittura 26 per i ragazzi zognesi.

La corsa verso le urne si è poi popolata di altre liste che fin dal nome puntano sulla gioventù, dai «Giovani per cambiare» di Grassobbio» a «I giovani per il futuro» di Santa Brigida, passando per i «Giovani per Foppolo». Nella località sciistica, tra l’altro, la sfida è tutta giocata sulle nuove generazioni, visto che a contendersi la guida del municipio sono la ventisettenne Gloria Carletti e il venticinquenne Davide Oberti.

Non si può non citare poi l’aeroplanino che fa da simbolo a «La nostra Dalmine»: la più «anziana» (si fa per dire) tra i candidati consiglieri di questa lista ha 32 anni, la compagine annovera anche due diciannovenni, e l’età media complessiva si aggira sui 24. Al timone un ventiseienne, ma già di esperienza: Fabio Tiraboschi, candidato sindaco, viene infatti da un mandato da consigliere di minoranza.

IL COMUNE DI BERGAMO

Il voto per decidere il futuro di Palafrizzoni è certamente il più atteso. Giorgio Gori, sindaco uscente e candidato del centrosinistra, può contare su 5 liste a sostegno: Pd, Lista Gori, Più Europa con Gori, Patto per Bergamo e Ambiente, partecipazione e futuro. Totale, 154 aspiranti consiglieri, la pattuglia più nutrita. Cinque anni fa le liste che lo appoggiavano erano però 7.

Il centrodestra lancia la sfida con il leghista Giacomo Stucchi e 4 liste: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Bergamo Ideale-Stucchi sindaco. Totale 127 consiglieri a caccia di uno scranno. Al tirar delle somme, sia centrodestra che centrosinistra ne perdono quindi due.

Una lista a testa, infine, per la sinistra e i grillini, che candidano rispettivamente Francesco Macario (già assessore della Giunta Bruni), sostenuto da Bergamo in Comune, e Nicholas Anesa, appoggiato dal Movimento 5 Stelle. I numeri confermano la tendenza già intuibile nelle scorse settimane: sarà la tornata con meno candidati sindaci da quando, nel 1995, si è votato a Bergamo con l’elezione diretta, e in campo scesero in 8. Un trend comunque già emerso sia nel 2014 che nel 2009, quando gli aspiranti primi cittadini erano stati 6, contro i 7 del 1999.

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