Era in pensione da tre giorni
Dolore per il 69enne morto in via Fara

Alberto Palmerio, 69 anni, si è schiantato contro un’auto e l’impatto non gli ha lasciato scampo. È morto poco dopo, per i gravi traumi riportati nell’incidente.

Si era ritrovato la mattina con i suoi amici in Città Alta come faceva ogni sabato. E proprio come ogni sabato ci era andato con la sua moto, una Yamaha Tracer 700. Intorno alle 12,40 stava ritornando a casa, percorrendo via Fara verso la Porta di Sant’Agostino. Ma purtroppo a casa non ci è mai arrivato: Alberto Palmerio, 69 anni, si è schiantato contro un’auto e l’impatto non gli ha lasciato scampo. È morto poco dopo, per i gravi traumi riportati nell’incidente.

Secondo le prime ricostruzioni, un’Alfa Romeo Giulietta grigia stava uscendo dai parcheggi a strisce blu situati proprio di fronte al campo della Fara. Il conducente avrebbe compiuto un’inversione a U per dirigersi verso la Porta di Sant’Agostino. Proprio in quel momento sopraggiungeva la Yamaha Tracer, che si è schiantata contro il cofano dell’auto ed è finita poi contro la staccionata, che delimita il campo.

Alla guida della Giulietta c’era il quarantaduenne S. R., un italoamericano residente a Los Gatos (Stato della California) che, visibilmente scosso, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Insieme a lui in auto c’erano due persone, anche loro straniere. «Siamo qua per affari e abbiamo noleggiato l’auto», hanno detto in inglese.

Alberto Palmerio abitava a Bergamo, in via Mazzini, ed aveva sempre vissuto nel quartiere di Santa Lucia, dove lo si vedeva spesso in giro con il suo cane Lilo. Lascia nel dolore la moglie Flaminia, il figlio trentatreenne Andrea che è medico, la figlia trentunenne Alice, insegnante, e un nipotino di 3 anni e mezzo, Oliver, figlio di Andrea. «Aveva liquidato la sua azienda a gennaio – dice il figlio Andrea, trattenendo a stento le lacrime e con un filo di voce – e questo era proprio il suo momento per godersi la famiglia». Alberto, infatti, era in pensione da soli tre giorni. Prima aveva portato avanti la ditta di famiglia che operava nel settore della strumentazione elettromedicale, la «Ugo Palmerio srl», fondata da suo padre.

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