«Il mio presepe, gioia fai da te per i lettori». Mercoledì il dono con il giornale

L’iniziativa. Mercoledì 21 dicembre in omaggio con «L’Eco» la Natività firmata da Cesare Rota Nodari. Arriverà anche agli abbonati . L’opera è del 2005: riprodotti 150 esemplari in legno, in vendita in Città Alta. il ricavato all’associazione San Vincenzo.

Un presepe da ritagliare piegare, quasi un gioco, ma dietro alle figure stilizzate dei personaggi che ricordano la nascita di Gesù, c’è un progetto che unisce arte, storia, architettura, sapienza. Questo è il regalo che L’Eco di Bergamo ha deciso di donare ai propri lettori che mercoledì insieme alla copia del giornale troveranno il cartoncino del Presepe, distribuito gratuitamente in tutte le edicole, mentre gli abbonati lo riceveranno entro il 21 dicembre con il quotidiano. Una Natività tutta da costruire, a partire dalle figure colorate riprodotte su un cartoncino, in parte da ritagliare, in parte solo da piegare. Un presepe che è un’opera d’arte perché è una fedele riproduzione del presepio originale disegnato dall’architetto bergamasco Cesare Rota Nodari, classe 1935, noto per i suoi lavori di architettura e design, creatore di presepi in terracotta, legno, cartone, talvolta destinati proprio agli amanti del «fai da te», passione che in queste festività contagerà anche i lettori de L’Eco di Bergamo, che daranno vita nelle loro case a un presepio con la Sacra famiglia, i Re Magi, un alberello addobbato, due casette e la stella cometa.

«Mi é sempre piaciuta l’idea di realizzare opere con un aspetto educativo e ludico - dice l’architetto Rota Nodari -. Quando si è immaginato di proporlo per il giornale, si è pensato a forme preritagliate, ma poi ho preferito una modalità più coinvolgente per chi lo realizzerà». L’invito è proprio quello del «fai da te, decifra l’enigma, ritaglia e piega, segui le indicazioni, guarda l’immagine e realizza il tuo presepe». L’iniziativa nasce nell’ambito della mostra «Inediti in legno. Uno scorcio tra architettura e design, dal dopoguerra a fine secolo», voluta dall’associazione “Il legno dalla Natura alle Cose” in collaborazione con la Fondazione Architetti Bergamo. Le opere esposte nella Sala dei Giuristi in Città Alta, sono state selezionate tra una cinquantina di quelle segnalate, riprese da progetti realizzati negli ultimi settant’anni dagli architetti bergamaschi, ma inediti.

«Per la mostra – racconta l’architetto Rota Nodari– ho proposto il presepe che avevo ideato nel 2005, per un’azienda, ma che non è mai stato commercializzato. La Natività è stata allestita in Piazza Vecchia, realizzata dai giovani della Scuola del Falegname di Almenno San Bartolomeo. Devo dire che è stato molto bello lavorare con loro». Da un lato l’esperienza di un grande architetto, dall’altro l’entusiasmo giovanile. «Per una quarantina di nostri studenti del secondo e quarto anno – conferma Gianluca Fiorina, direttore della scuola – è stata un’esperienza significativa. I ragazzi hanno dato il meglio di sé in un progetto che ha realizzato opere esposte al pubblico. Per loro è motivo di orgoglio, dà importanza al loro lavoro ed è occasione per sperimentare quella unione tra cultura e tecnica alla base del loro percorso formativo».

Il presepe è esposto in Piazza Vecchia, dove statue e capanna sono state realizzate in scala, mantenendo le proporzioni del progetto originale, con le figure umane in multistrato di compensato decorato, alte un metro e 85 centimetri, mentre la capanna raggiunge l’altezza di 4 metri. «Dopo il presepe in Piazza Vecchia – continua l’architetto – si è pensato che sarebbe stato bello rendere possibile a tutti il gioco di realizzare il proprio presepe. Ci ho lavorato perché le figure dovevano poter rimanere in piedi. Una notte mi è venuta l’idea delle linguette che fanno da sostegno». Nell’arco della giornata successiva, l’architetto ha dato vita al prototipo «casalingo». Così è nata la Natività offerta in dono ai lettori.

Un’altra riproduzione dell’opera, in legno, è stata resa disponibile, fedele al formato originale, quindi a grandezza naturale rispetto al disegno dell’architetto, ovvero 24 per 14 centimetri. «C’è una particolarità del progetto del 2005 – rivela Rota Nodari – che è stata mantenuta sia in quello in Piazza Vecchia che in quello in scatola. Infatti l’inedito prevedeva degli elementi decorativi in cuoio colorato. Quello grande ha parti sovrapposte in legno colorato, mentre quello in scatola ha parti adesive colorate che si possono attaccare e staccare, in modo tale che ognuno possa creare una versione personale. Nella scatola c’è pure un foglio di questo materiale adesivo bianco: ognuno può colorare le decorazioni come preferisce». «Del presepe di legno in scatola sono stati realizzati 150 esemplari – spiega Guido Sana Museo del Falegname Tino Sana – tutti numerati e autografati dall’autore. Il presepio, in una scatoletta di legno, così come concepito originariamente, è in vendita alla mostra. Il ricavato andrà all’associazione San Vincenzo». Il presepe a scala d’uomo è, invece, parte della manifestazione «BergaBosco», promossa da Duc, Comune di Bergamo, Visitbergamo, Comunità delle Botteghe di Città Alta, Studio Gpt e molte altre realtà del territorio.

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