In migliaia in cammino per la pace. La marcia degli scout dal Patronato in Città Alta - Foto

Contro la guerra La veglia e il cammino sono iniziati alle 20 al Patronato San Vincenzo, poi il lungo serpentone si è diretto verso Città Alta.

Sono partiti dopo qualche minuto di raccoglimento nel campo da calcio della comunità del Patronato San Vincenzo, i partecipanti alla marcia per la pace organizzata dagli scout Agesci e Cngei di Bergamo. La veglia scout è iniziata verso le 20 nel cortile del Patronato San Vincenzo, scelto perché luogo di pace e di accoglienza, simbolo di «tutti i luoghi di pace».

Alle 20,45 oltre un migliaio di persone in maggioranza giovani, si sono mossi per raggiungere Città Alta.

Arrivato in Piazza Vecchia il corteo si è fermato per un ultimo momento di riflessione e di preghiera davanti al Duomo.

« La pace è un bene irrinunciabile - dicono i rappresentanti degli scout -. La pace è come una tenda aperta, metafora di accoglienza, impegno e precarietà. Ci impegnano a stare nella pace, a vivere la pace come individui e come comunità. Dopo la pandemia, la guerra. La morte è una compagna che ci interroga sul senso delle nostre vite . Stasera siamo in tanti, è un simbolo del bene, continuiamo a seminare la pace»

«La pace è un bene irrinunciabile, continuiamo a seminare la pace»

Verso le 22.30 la conclusione della marcia con l’intervento del vescovo Beschi :«La comunità ucraina a è grata per quello che stiamo facendo e per come lo stiamo facendo. L’accoglienza non è solo organizzazione ma anche intelligenza e cuore per le persone e mettersi a servizio della pace . La cattedrale di Kiev una della più antiche d’Europa, ora è circondata. Non si sa cosa succederà. Qui con voi penso a come le scelte dell’uomo siano decisive. Noi stiamo abbracciando di pace la nostra Cattedrale. Preghiamo per il popolo ucraino e per il popolo russo . Domenica ho pregato a Sotto il Monte, Papa Giovanni ha vissuto durante una grande crisi mondiale. Mi sono inginocchiato sul suo stesso inginocchiatoio e ho recitato le sue parole sulla pace».

«Noi stiamo abbracciando di pace la nostra Cattedrale»

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