La borsa di Tantemani per sostenere le cure mediche per le donne

Festa della donna Il progetto con l’assessorato alle Politiche sociali, Marcella Messina: «L’8 marzo è tutti i giorni, contro gli stereotipi»

Una borsa, piena di contenuti. Bella, perché dalla grafica al confezionamento, è stata realizzata dai ragazzi dei laboratori Tantemani. Originale, perché ci hanno messo «dentro» un’idea di 8 marzo lontana dagli stereotipi. Tant’è che di data non vi è traccia, il messaggio va «indossato» tutti i giorni. Buona, perché parte del ricavato sostiene visite mediche specialistiche per le donne in difficoltà.

Al centro l’«io»

«Mi sento una principessa». Alessia, 18 anni, è una delle ragazze che frequentano il laboratorio D-Tantemani dedicato alle donne fragili. Lei che fragile non si direbbe - «Mi sento bella, dentro e fuori, come l’acqua», si descrive- illumina col suo sorriso la sala piena di stoffe e colori e indica sulla borsa fatta a mano la parola che preferisce: «Principessa». Quanti ruoli ha una donna? Moglie, sorella, fidanzata, nonna. Dimenticandosi spesso di essere semplicemente se stessa, una persona, unica. La borsa realizzata dalle Officine Tantemani elenca tutte le parole che «incasellano» le donne, barrandole di rosso per rimettere al centro l’«io». «La donna non solo come soggetto di cura, capace di farsi carico degli altri ma come persona con la sua unicità, che si conosce e si riconosce», spiega l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina, presentando il progetto lanciato dal suo assessorato in partnership con le Officine di via Suardi. Lo sguardo è duplice: «Abbiamo unito la riflessione sul tema del femminile al coinvolgimento delle persone con disabilità, che si sono messe in gioco, valorizzando competenze, relazioni e autodeterminazione». «Nella rete dei servizi per la disabilità – aggiunge Paola Morandini, responsabile dei Servizi in favore dei disabili del Comune – i laboratori Tantemani si distinguono proprio per unicità e originalità, le persone sono coinvolte in modo profondo in quello che fanno, sentendosi utili e parte di una collettività».

L’idea

Tantemani ha contaminato le sue tre realtà principali. «L’idea è nata dai ragazzi del laboratorio di serigrafia del Patronato San Vincenzo, poi nei laboratori di via Suardi, quelli del mattino dedicati a persone con diversi tipi di disabilità e quelli del pomeriggio per le donne con fragilità, abbiamo dato vita al prodotto vero e proprio», Francesca Moroni, coordinatrice del laboratorio D-Tantemani racconta le fasi di progettazione e lavorazione. La «scintilla» è stata proprio la domanda: «Cosa è una donna?».

«Il ricavato – sottolinea l’assessore Messina – andrà in parte a coprire le spese, in parte a sostenere le cure sanitarie, in particolare visite ginecologiche, delle donne in situazione di fragilità segnalate dalla rete dei servizi sociali».

I ragazzi (tutti maschi, tra i 14 e i 16 anni) della Serigrafia «hanno risposto subito una persona, liberandola dai suoi ruoli classici», fa notare Francesca. Già 70 borse sono in produzione (pronti a riassortirle in base alle richieste), in vendita da martedì 8 marzo (e fino a settembre) online o allo shop di via Suardi 6 (al costo di 10 euro l’una). «Il ricavato – sottolinea l’assessore Messina – andrà in parte a coprire le spese, in parte a sostenere le cure sanitarie, in particolare visite ginecologiche, delle donne in situazione di fragilità segnalate dalla rete dei servizi sociali. Spesso il segmento sanitario è quello più trascurato dalla donna impegnata su altri fronti. Per questo abbiamo rivolto l’attenzione a questo particolare aspetto».

Per informazioni visitare il sito www.tantemani.it

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