
(Foto di Bedolis)
IL PROGETTO. Selezionate tra 20 istituti e 70 classi le elementari di Zogno, le medie di Trescore e lo Zenale di Treviglio. Realizzati video, poster e fumetti su bullismo e sicurezza. Il questore: «Tra i temi anche il controllo delle emozioni».
Bergamo
La quarta B dell’Istituto comprensivo di Zogno per le primarie, le terze A, F e D di Trescore Balneario per le medie e la terza B dell’istituto Zenale e Butinone di Treviglio per le superiori. Sono le scuole premiate la mattina di mercoledì 7 maggio in questura per la fase provinciale del concorso nazionale «PretenDiamo Legalità», giunto all’ottava edizione. I loro elaborati, ritenuti dalla commissione esaminatrice i migliori tra quelli pervenuti, sono già stati inviati a Roma per partecipare alla finale nazionale. I bambini delle elementari di Zogno hanno realizzato il cartonato di un ragazzo a grandezza reale e dei cartelloni dal titolo «Esplosioni di emozioni»: «Il lavoro risulta estremamente originale e di grande impatto visivo oltre che efficace nel messaggio veicolato», la motivazione del premio.
I fumetti ispirati al Commissario Mascherpa sono stati al centro dell’elaborato dell’Istituto comprensivo «Da Vinci» di Trescore: «Un altro caso risolto per il Commissario Mascherpa» e «Il Commissario Mascherpa: the bloody disco» i titoli dei due fumetti. Questa la motivazione: «Gli elaborati risultano molto curati dal punto di vista grafico e incisivi dal punto di vista dell’efficacia del contenuto». I ragazzi dello Zenale hanno invece puntato su un video dal titolo «Odio online». La motivazione: «L’elaborato è originale e veicola un messaggio immediato e attuale, sul tema del cyberbullismo».
«Tra i temi proposti quest’anno dal Dipartimento di Pubblica sicurezza e dal ministero dell’Istruzione per questo concorso – ha detto il questore Andrea Valentino, che ha presieduto la giuria –, oltre al bullismo, al cyberbullismo e alla violenza di genere, si è aggiunto anche il tema del controllo delle emozioni. Un argomento più che mai attuale, anche purtroppo nella recente cronaca cittadina. Essendo un concorso, è chiaro che vanno individuati dei vincitori, ma devo ammettere che ogni anno è difficile fare delle scelte perché tutti i ragazzi si sono impegnati nei loro lavori e le scelte si sono basate solo su piccole sfumature. L’obiettivo di questo progetto è quello di richiamare l’attenzione, fin dalle scuole primarie, sull’importanza della legalità e del rispetto delle regole e degli altri, ma anche la solidarietà e l’inclusione, che rappresentano i punti di riferimento per la crescita dei cittadini di domani e per la costruzione di una società più giusta».
In tutta la Bergamasca hanno aderito al progetto 20 scuole e oltre ottanta classi che, tra febbraio e aprile, sono state impegnate in incontri con operatori della polizia di Stato su diversi temi: l’educazione all’affettività per favorire comportamenti pro sociali, incrementando sentimenti di autostima, sviluppo sostenibile, diritti dei bambini riconosciuti dalla Costituzione, corretto utilizzo di internet e dei social media, cyberbullismo, sicurezza stradale e ferroviaria, fino alla violenza di genere e a ogni forma di razzismo e intolleranza. Settanta le province in tutta Italia che hanno aderito all’iniziativa.
Una rappresentanza dei ragazzi e degli insegnanti delle classi premiate in via Noli ha ricevuto la targa dal questore e da Ilenia Fontana dell’Ufficio scolastico provinciale, oltre a tre buoni acquisto offerti dalle ditte «Poloni Timbri» di Bergamo, «Ideal Ufficio» di Trescore e «Magris» di Seriate. Presenti anche il questore vicario Francesca Ferraro e il commissario capo Marta Casati, portavoce della questura.
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