Lo «psicologo di base» in arrivo dal 2023. «Con la pandemia disagio in aumento»

Al Pirellone Il progetto di legge firmato da Niccolà Carretta e Simona Tironi è stato presentato in Regione: in Bergamasca saranno 20 .

Il progetto di legge è stato depositato, è bipartisan e ha – salvo imprevisti – la strada spianata. Road map: a stretto giro l’approdo in Commissione Sanità, dopo l’estate l’approvazione del Consiglio regionale. Dal 2023, indicativamente, la figura dello psicologo di base diventerà realtà. È stato presentato mercoledì 27 aprile al La il progetto di legge sull’«istituzione della Psicologia delle cure primarie», a firma di Niccolò Carretta (Azione) e Simona Tironi (Forza Italia), sulla scorta dell’approvazione – a metà gennaio, all’unanimità – della mozione che impegnava la Regione sul tema. Nelle 13 pagine del progetto di legge c’è anche la dotazione finanziaria prevista: 12 milioni all’anno, come base di partenza.

Ma cosa è, in concreto, lo psicologo di base? «In ogni Casa di comunità è presente almeno uno psicologo delle cure primarie a tempo pieno», si legge all’articolo 1 del progetto, «a garanzia della risposta tempestiva alla domanda di psicologia portata dalle persone e dal territorio»; in Bergamasca sono previste 20 Case di comunità, il conto è presto fatto. Lo psicologo di base si occuperà di erogare interventi di primo livello, di prevenzione, diagnosi e intervento precoce, di consulenza, valutazione e sostegno psicologico: accoglierà gli «invii» di medici di base, pediatri e specialisti ambulatoriali «che rilevino segnali di un possibile disagio psicologico nei loro pazienti», operando in coordinamento con i servizi ospedalieri e territoriali.

«Creare una cultura della prevenzione»

«È un’iniziativa bipartisan - ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi - su un tema drammaticamente attuale, a cui il Consiglio regionale vuole provare a dare risposta attraverso una proposta unica sul panorama nazionale, e accompagnata attraverso risorse economiche dignitose. La pandemia ha esasperato un sottofondo di fragilità già presenti». Per Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione, aveva proposto nei mesi scorsi la prima mozione poi approvata all’unanimità dall’Aula, «si tratta di un percorso che prosegue e si allarga: questa battaglia non deve avere colore politico. La cornice è quella dell’emergenza pandemica, i giovani sono il nostro riferimento principale. Uno degli obiettivi – aggiunge Carretta – è quello di andare oltre la cura: vogliamo creare una cultura della prevenzione anche su questo tema. Prevenire consenta di intraprendere percorsi più efficaci, e anche più virtuosi in termini di costo. La dotazione finanziaria è importante perché è il frutto di una prima analisi dei fabbisogni». Di «momento importante» ha parlato Simona Tironi, consigliera regionale di Forza Italia: «Abbiamo condiviso ogni virgola di questo progetto di legge, trovandoci sulla stessa lunghezza d’onda. Il target principale è rappresentato dai giovani e dagli adolescenti, la pandemia ci ha presentato un conto salatissimo e una curva di disagio importante. Questa nuova figura professionale vuole essere una prima porta d’accesso per andare a intercettare i bisogni in maniera tempestiva e appropriata».

«La pandemia ci ha prensentato un conto salatissimo e una curva di disagio importante»

La testimonial Aurora Ramazzotti

Testimonial dell’iniziativa è Aurora Ramazzotti: «Sono una persona privilegiata, perché cresciuta nell’amore, nella condivisione e nell’ascolto: quando nasci così fortunata, c’è bisogno di restituire – la riflessione dell’influencer -. La pandemia ha destabilizzato tutto, ma ha anche reso più noti questi problemi. Sofferenza non equivale a debolezza: è bene rivolgersi a un professionista, questa iniziativa va nella direzione giusta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA