Locatelli: «È finita l’emergenza Covid, non la pandemia. Quarta dose? Nei sani vantaggi marginali»

L’intervista Il professor Franco Locatelli, già coordinatore del Cts appena sciolto, fa il punto dopo due anni in prima linea: «Impedire i funerali, la scelta più lacerante. Una gioia? Il primo giorno di vaccinazioni». E sul futuro: dobbiamo stare attenti, siamo artefici del nostro destino. Su L’Eco di Bergamo in edicola sabato 2 aprile l’intervista completa.

«È finita l’emergenza, non la pandemia». Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e – fino al 31 marzo – coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) fa il punto dopo due anni in prima linea.Parla del passato: «Vietare i funerali è stata la scelta più lacerante, ma è stato inevitabile. La gioia? Quando sono iniziate le vaccinazioni». E il presente che, con l’allentamento delle misure anti Covid, racconta di una fase nuova: «La fine dello stato di emergenza va interpretata e letta con soddisfazione, perché è stata resa possibile da un miglioramento complessivo della situazione epidemica». Il professor Locatelli invita però a fare attenzione ai tempi della quarta dose e soprattutto auspica un diverso approccio alla vaccinazione dei bambini.

«In termini di efficacia, nella popolazione sana il vantaggio è assolutamente marginale; negli ultrasessantenni, invece, ripristina i livelli di protezione ai valori osservati nelle prime settimane della terza dose»

«Gli studi israeliani - spiega - indicano innanzitutto che la somministrazione della quarta dose ha lo stesso profilo di sicurezza delle dosi precedenti. In termini di efficacia, nella popolazione sana il vantaggio è assolutamente marginale; negli ultrasessantenni, invece, ripristina i livelli di protezione ai valori osservati nelle prime settimane della terza dose». Quindi la quarta dose sarebbe rivolta «alla popolazione fragile. Una scelta, ancora però da prendere, potrebbe essere quella di partire dai 70-75enni, come misura assolutamente prudenziale». Con che tempistiche? «Se ha senso fare la quarta dose – spiega Locatelli – occorre pensare alla programmazione entro aprile-maggio. Ma valutando le variabili». E sul futuro dice: «Dobbiamo stare attenti, siamo artefici del nostro destino».

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