Saldi estivi al via a Bergamo: dopo il Covid c’è voglia di leggerezza e di shopping - Foto e video

Prendono il via oggi, sabato 3 luglio, i saldi estivi, con gli operatori che si dimostrano pronti e fiduciosi, ma nel contempo chiedono interventi governativi per tutelare il settore che soffre la concorrenza dei colossi sul web. Tanta gente in centro e a Oriocenter per le prime svendite post pandemia.

Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio, da qui al 31 agosto, 15 milioni di famiglie spenderanno in media 171 euro, 74 pro capite, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. «I saldi rappresentano un’occasione importante per la nostra categoria che soffre la crisi di tutta l’industria tessile – sottolinea Diego Pedrali, presidente del gruppo abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio –. Ci aspettiamo consumi in crescita rispetto allo scorso anno e una conferma del trend degli acquisti nei negozi di prossimità dopo il forzato ricorso agli acquisti sul web. Per chi cerca un prodotto di media-alta qualità, il negozio rappresenta la scelta più affidabile e sicura dove provare, osservare e toccare con mano il capo di abbigliamento. Occorre un’imposta minima globale sui ricavi dei colossi del web e un sostegno alla filiera della moda, a cominciare da un credito d’imposta del 30% sulle rimanenze».

«Si tratta di un appuntamento sempre carico di aspettative, ma quest’anno lo è ancora di più, soprattutto per il settore abbigliamento che ha subito i danni maggiori dal lungo periodo di chiusura delle attività e dal generale calo dei consumi – commenta Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo –. Il recupero di fiducia nei consumatori, registrato recentemente dall’Istat, è certamente un segnale che fa ben sperare le imprese, che si sono date da fare con l’impiego della tecnologia e della comunicazione, resistendo al peggio e offrendo un servizio alla propria clientela. La grande professionalità andrebbe maggiormente considerata quando si chiede il rispetto delle regole sulla concorrenza, con il ruolo sempre più pesante giocato dai grandi player del commercio elettronico».

Intanto la Federazione Moda Italia e Confcommercio hanno diffuso un decalogo dei «saldi chiari e sicuri» per effettuare gli acquisti seguendo norme di sicurezza e trasparenza, con informazioni utili per cambiare i capi danneggiati o favorire i pagamenti digitali.

Ecco il decalogo per gli acquisti sicuri durante i saldi:

1.Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2.Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3.Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4.Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5.Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6.Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7.Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8.Mascherine: obbligo di indossare la mascherina in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.

9.Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

10.Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA