Santa Chiara, nuova veste e più bambini per la prima scuola materna della città

Via Garibaldi. L’asilo, fondato da don Botta nel 1837, è stato completamente ristrutturato. Ampliata anche la proposta educativa con la sezione primavera.

Sono giorni di festa per la scuola dell’infanzia Santa Chiara che torna nella sua sede storica in via Garibaldi. Un ritorno che è anche un nuovo inizio, visto che gli ultimi due anni, durante i quali la scuola è stata ospitata nell’edificio delle Piccole Apostole in via Nullo, sono stati utilizzati per rinnovare totalmente la scuola fondata nel 1837 da don Carlo Botta. «La Santa Chiara è stata il primo asilo della città – ricorda don Arturo Bellini, presidente della Fondazione Istituti don Carlo Botta – dopo un’epidemia di colera che aveva portato morte e sofferenza in città. Dobbiamo ringraziare le Piccole Apostole per aver dato la possibilità alla scuola di proseguire la sua attività in questi ultimi due anni; la loro disponibilità è stata un dono della Provvidenza. Il grande impegno da parte della Fondazione nel rinnovare la scuola, anche economico con un investimento di 600mila euro, ci permette di guardare con fiducia al futuro».

Con il Covid il trasloco

A causa del Covid nel 2020 si è reso necessario il trasloco dei piccoli in via Nullo: «L’edificio di via Garibaldi ospita sia la scuola dell’infanzia che la Rsa – spiega il coordinatore dei servizi Diego Breno –; quando si è verificata l’emergenza Covid, a tutela dei bambini e delle ospiti anziane, è sembrato opportuno trasferire la scuola». Ad occuparsi del progetto di ristrutturazione lo studio EPS con Elisabetta Bertocchi e Stefania Magaldi che hanno rinnovato la scuola, rimodernando l’impiantistica, ripensando gli spazi, i colori degli ambienti, la pavimentazione, gli arredi, i materiali sulla base dei bisogni individuati dalle insegnanti.

La proposta educativa

Il progetto ha riguardato anche la proposta educativa, che si è ampliata con la sezione primavera che può accogliere fino a 10 bimbi (otto gli attuali iscritti) che si aggiunge alle due sezioni della scuola d’infanzia con un massimo di 40 bambini (34 gli iscritti di cui cinque ucraini) con età tra i 3 e 6 anni; inoltre, al personale qualificato si affiancano le figure della psicopedagogista e della psicomotricista. «Si è trattato di un grande progetto – commenta il direttore della Fondazione don Botta, Enrico Madona – che ha coinvolto tutti, a partire dal coordinatore Diego Breno e dalle insegnanti Valentina Santoro, Irene Todeschini, Federica Locatelli, tutte appassionate al loro lavoro, e un vero spettacolo quando sono all’opera con i bimbi». Venerdì scorso la scuola è stata ufficialmente inaugurata alla presenza dell’assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo Loredana Poli, che ha ricordato il valore storico della stessa scuola - di cui ha seguito le fasi di recupero - e che ora si presenta alla città e alle famiglie come una valida opportunità educativa.

Il taglio del nastro

Il taglio del nastro è spettato a don Arturo Bellini alla presenza di don Gianni Carzaniga, parroco di Sant’Alessandro in Colonna; don Luca Milesi, vicepresidente della Fondazione don Botta; Enrico Madona, direttore della stessa; Floria Lodetti, vicepresidente dell’Associazione degli asili e scuole materne Adasm-Fism di Bergamo. Presenti anche genitori e bambini che hanno subito mostrato di apprezzare la loro «nuova» scuola dell’infanzia.

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