Seriate, è iniziata l’era digitale: il Pronto soccorso sarà più veloce e sicuro

Conclusa al «Bolognini» la prima fase del progetto di digitalizzazione con l’applicativo «MyTravelCare». Triage, gestione informatizzata dei flussi, totem in otto lingue per codici verdi e bianchi: il 75% dei pazienti l’ha usato.

L’obiettivo è un accesso più smart, sicuro e veloce al Pronto soccorso di Seriate. Si è conclusa con numeri positivi la prima fase del progetto di digitalizzazione portato avanti da Asst Bergamo Est, Fondazione europea di ricerca biomedica (Ferb Onlus) e Università degli Studi di Bergamo. L’applicativo «MyTravelCare» ha dimostrato le sue potenzialità tanto per favorire l’accesso dell’utente quanto per valorizzare la grande mole di dati dei sistemi informativi del Pronto soccorso. Dal 15 giugno al 14 settembre, all’ospedale «Bolognini» di Seriate, è stato usato da 310 persone: il 75% dei pazienti maggiorenni in accesso alla struttura con codice bianco o verde ha fornito informazioni su i propri sintomi, farmaci e patologie. Più del 90% degli utenti ha ritenuto l’applicazione di facile utilizzo. Il 100% degli stranieri l’ha valutata come utile nell’agevolare l’interazione con il personale sanitario. L’obiettivo della prima fase era valutare le potenzialità di digitalizzazione degli accessi al Pronto soccorso tramite l’installazione di un totem che parla ben otto lingue: italiano, francese, inglese, tedesco, arabo, cinese, russo e spagnolo. E che permette di registrare i dati degli utenti in codice verde o bianco. La sperimentazione nasce nell’impulso della pandemia: serve per liberare risorse per nuove attività e ridurre i rischi di contagio insiti nella procedura del servizio. La digitalizzazione di processi come il triage e la gestione informatizzata dei flussi rappresenta una soluzione per lo sviluppo di un nuovo modello di sanità integrata, in cui il paziente viene messo al centro.

In questa fase di sperimentazione, Alice Ubiali, studentessa magistrale in Ingegneria delle tecnologie della salute all’Università degli Studi di Bergamo, ha aiutato i pazienti nell’utilizzo del totem. Vanno inseriti dati come età, genere, altezza, peso e stile di vita.

Oltre a informazioni sugli ultimi viaggi effettuati, lo storico delle proprie malattie, gli interventi effettuati, i medicinali in assunzione ed eventuali allergie. Una sezione dedicata consente di specificare sintomi e disturbi per i quali ci si è recati al Pronto soccorso. Il totem permette anche la compilazione dell’autocertificazione per il Covid.

«Voglio evidenziare l’utilità di tale strumento nella fase di triage, soprattutto per la popolazione straniera che si rivolge ai nostri ospedali – ha commentato Francesco Locati, direttore generale Asst Bergamo Est –. La barriera linguistica è ancora un limite. La possibilità di raccogliere ulteriori dati sanitari al momento dell’accesso non può che facilitare l’approccio al paziente e alla sua malattia. La digitalizzazione della sanità è uno degli obiettivi inseriti dal governo nel Piano nazionale di resilienza e ripresa. Il contesto di piena collaborazione in cui ha preso vita questa prima fase di sperimentazione e l’imprescindibile spinta verso la digitalizzazione rappresentano il punto di partenza per lo sviluppo e la diffusione sul territorio di un nuovo modello integrato di presa in carico del paziente». Il presidente di Ferb, Franco Cammarota, ha auspicato «che si possa procedere a un’estensione dell’uso a livello regionale, rinnovando l’eccellenza del nostro servizio grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie». I risultati di questa sperimentazione saranno resi noti anche al «Forum internazionale su qualità e sicurezza nella sanità» in programma in Svezia, a Gothenburg, nel marzo del 2022.

© RIPRODUZIONE RISERVATA