Tre opere di Mario Donizetti in Cattedrale per celebrare Papa Giovanni XXIII

La preghiera e l’arte che si fonde alla liturgia: in Cattedrale saranno esposti fino alla fine del mese di ottobre tre quadri importanti e di grande spiritualità, tre opere di un artista che in Città Alta risiede e che, nei suoi novant’anni di età, molto ha dato all’arte bergamasca: Mario Donizetti.

Tre suoi dipinti saranno esposti sia come momento di memoria dell’intensa spiritualità del Santo di Sotto il Monte, sia come monito alla comunità: la fede e Papa Giovanni al centro, e ai suoi lati la speranza e la carità impersonate dai quadri di due donne a farne da simbolo. «Papa Giovanni è stato molte volte nel nostro duomo – spiega il vicario parrocchiale della cattedrale Matteo Bartoli – e l’esposizione di questi tre quadri ci è sembrata un modo molto bello per poter rendere omaggio alla sua figura». E del Santo sempre pronto a superare ciò che divideva e a incoraggiare quanto univa - padre del Concilio Vaticano II -, Donizetti ha saputo rendere in forme delicate ma decise uno dei tratti dominanti: l’umiltà. «Il quadro centrale – spiega ancora don Matteo Bartoli – raffigura Papa Giovanni inginocchiato che guarda il crocifisso: Donizetti lo ha voluto rappresentare come un frate. Era in effetti terziario francescano».

Ai lati, esposti in Cattedrale, due quadri di donne simbolo di speranza e carità: «La prima ha le sembianze di una pianta secca che poi si trasforma in un germoglio di ulivo a simbolo della speranza che rinasce sempre. La seconda, invece, vivrà nelle sembianze di una donna che ha in braccio un bambino come simbolo dell’abbondanza caratterizzata dal darsi dell’atto di carità» continua il sacerdote.

Speranza e carità fanno quindi quasi da amorevoli frecce verso il centro di una fede che Papa Giovanni XXIII seppe vivere in ogni suo più intimo respiro e di cui fu instancabile promotore nei vari ruoli che ebbe all’interno della Chiesa prima ancora di essere Pontefice.

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