Ucraina, tanta generosità in Bergamasca: a Curno ora si raccoglie solo cibo.

Le iniziative benefiche L’associazione Zlaghoda di via Fermi travolta dalla generosità: stop al ritiro di abiti, si prosegue con la raccolta di cibo a lunga conservazione. Farmaci e materiale sanitario con la Protezione civile, Ats e Asst.

Curno c’è un capannone della solidarietà. Si trova in via Enrico Fermi 48 ed è aperto tutti i giorni dalle 7 alle 23. Qui l’associazione Zlaghoda, composta da ucraini che abitano nella Bergamasca, ha avviato una raccolta di beni di prima necessità da inviare nel Paese invaso dai russi. In pochi giorni il magazzino si è riempito di migliaia di pacchi di cibo, medicinali e vestiti caldi, donati dai bergamaschi. «La gente è buona e sensibile, l’adesione alla nostra iniziativa sta andando oltre le migliori aspettative - dice Yaroslava Vyshnevska, presidente di Zlaghoda -. Siamo in contatto con parenti e amici rimasti in Ucraina: nessuno si sente sicuro lì. È una tragedia per il nostro popolo».

A livello logistico le decine di volontari dell’associazione stanno preparando il materiale per il trasporto ad est, che avviene attraverso il corridoio verde. «Ricevuta la merce, la pesiamo e smistiamo per categorie», spiega Andriy Moroz, 27enne di Treviolo, uno dei volontari di Zlaghoda. Seguendo le direttive del consolato ucraino di Milano, da Curno stanno partendo i primi tir carichi di aiuti, autorizzati e in regola per marciare verso i confini del Paese. «Alla dogana, in una zona neutra, i camion in arrivo dall’Europa scaricano il loro trasporto sui mezzi provenienti dall’Ucraina», ha raccontato Vyshneveksa. «Non sappiamo esattamente in che città finiranno i beni raccolti: è il governo di Kiev che decide dove smistarli, nelle regioni con maggiori necessità», ha aggiunto Moroz. Dopo aver ricevuto centinaia di coperte e capi di abbigliamento contro il freddo («la temperatura in Ucraina è sotto lo zero»), ora l’associazione ha deciso di sospendere la raccolta di vestiti («preferiamo svuotare il magazzino della moltitudine rimasta»).

Adesso c’è bisogno di farmaci: «Antibiotici, antivirali, antinfiammatori e antipiretici sono tra i più urgenti - ha detto Vyshnevska -. E poi serve cibo a lunga conservazione. Scatolame comodo e funzionale, consumabile velocemente e senza bisogno di essere cotto. Oppure il miele, utile per il raffreddore».

L’associazione pubblica aggiornamenti sull’iniziativa sulla propri pagina Facebook (https://www.facebook.com/AssociazioneZlaghoda/). Chi vuole donare può recarsi liberamente in via Fermi. Per maggiori informazioni contattare Maia (389 1474744) o Andriy (320 5705683).

La Marianna: incassi di lunedì per l’acquisto di alimenti

«La tragedia che sta colpendo l’Ucraina non può lasciarci indifferenti – si legge nel post -. Dopo due anni di pandemia, un popolo ora si trova a dover fronteggiare un ostacolo forse ancora più difficile. Alcuni dei nostri collaboratori provengono da quella terra e i loro occhi valgono più di mille parole per capire cosa vuol dire una guerra.Nel nostro piccolo abbiamo pensato che dovevamo far qualcosa per aiutare migliaia di persone che ora hanno bisogno di aiuto. Anche il nostro».

Lo scrive il bar pasticceria La Marianna sui suoi profili social: per lunedì 7 marzo ha in programma un’iniziativa a sostegno alla popolazione Ucraina .L’intero incasso della giornata del bar di Colle Aperto in Città alta, del Mariannalab di Curno e della pasticceria Camponuovo di Borgo Santa Caterina, saranno utilizzati per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità, che verranno poi spediti nelle zone colpite dall’attacco russo.

Protezione civile: invio di farmaci con Ats e Asst

La Protezione civile lombarda è invece in campo per aiutare concretamente il popolo ucraino. A seguito del conflitto russo-ucraino, e della conseguente emergenza umanitaria, l’Unione europea ha attivato il Meccanismo unionale di Protezione civile. L’Ucraina ha fatto richiesta per farmaci e materiali sanitari, e l’Unione europea ha effettuato una ricognizione tra tutti i Paesi aderenti al Meccanismo.

«Regione Lombardia - ha detto l’assessore regionale Pietro Foroni - si è immediatamente attivata con le Direzioni Generali Welfare e Territorio e Protezione Civile, insieme ad Areu, per l’invio di farmaci e materiali sanitari. È stata inviata la richiesta al sistema delle Ats ed Asst, che hanno risposto tempestivamente . Un’operazione di grande rilevanza per fornire supporto concreto alla popolazione ucraina in questo tragico periodo storico e questo anche grazie al nostro eccellente sistema di Protezione civile. Ringrazio tutti i volontari che nelle prossime ore saranno impegnati nelle operazioni, sempre in prima linea per fornire assistenza e dare risposte rapide e immediate».

«La risposta di tutte le nostre Asst, delle strutture pubbliche e private - ha commentato la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti - è stata eccezionale. L’efficienza e l’eccellenza della nostra Sanità e di chi vi opera e lavora è testimoniata anche dalla grande attenzione davanti a tragici fatti che non stanno interessando direttamente il nostro territorio, ma di cui tutti ci sentiamo emotivamente coinvolti e per questo pronti a fare la nostra parte».

«Grazie anche alla Protezione civile - ha proseguito - che da domani mattina (oggi per chi legge, ndr) si metterà in viaggio per questo “viaggio” così importante. Professionalità, preparazione e umanità stanno facendo ancora una volta la differenza di fronte a una folle guerra che speriamo si concluda al più presto».

Tutti i farmaci ed i materiali sanitari raccolti, caricati sui mezzi della Colonna Mobile Regionale di Protezione Civile, partono oggi per consegnare i farmaci ed i materiali della Lombardia all’hub logistico di Palmanova (Udine), che si occuperà del trasporto a destinazione .

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