Visite dei parenti in ospedale: si attende
il via libera dalla Regione

L’Asst«Papa Giovanni» già ha elaborato un suo protocollo. Ma la direzione Welfare ha al vaglio un documento per tutta la Lombardia.

Il protocollo è pronto, ma ora l’inversione di tendenza tra le varianti del virus, con la Delta, quella «indiana», che è al 50% superiore all’Alfa,, quella inglese, che fino a giugno costituiva la maggior parte dei nuovi contagi, consiglia prudenza. Il protocollo in questione riguarda le norme, assai strette, che l’Asst «Papa Giovanni» di Bergamo ha pensato di mettere in campo per riattivare un elemento importantissimo della cura, sia per gli operatori sanitari, sia per i malati: l’accesso in ospedale ai parenti dei degenti. Accesso che dallo scoppio della pandemia Covid nel marzo 2020 a tutt’oggi, eccezioni escluse, è sempre stato vietato: per evitare l’arrivo del virus in ospedale e quindi il propagarsi dei contagi all’interno, a sicurezza dei degenti, in particolare chi si trova in condizioni di estrema fragilità, ma anche degli operatori sanitari che appunto devono curare i malati. Per ora, però, questo protocollo è fermo. Non per particolari diktat, ma perché la Regione sta lavorando a un testo che diventi condiviso per tutte le strutture di ricovero lombarde.

«Il poter riaprire alle visite dei parenti in ospedale era un elemento che ci stava e ci sta particolarmente a cuore – rimarca Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst «Papa Giovanni» di Bergamo – . Consentire l’accesso di persone care a chi si trova in ospedale è fondamentale. È un grande aiuto per i malati, ma anche per chi cura. E per questo abbiamo elaborato una serie di regole per poter procedere, proprio nel momento dei crollo dei contagi e dei ricoveri, e quindi riaprire ad accessi, pur limitati e controllati. Abbiamo per questo chiesto consulenza agli uffici della direzione Welfare della Regione. Nel frattempo, la variante Delta è risultata essere sempre più frequente nei nuovi contagi.

La Regione ci ha chiesto quindi di aspettare, ed è giusto in questo momento procedere con estrema cautela sul fronte della riapertura alle visite dei parenti in ospedale, anche perché la direzione generale Welfare sta preparando un documento che verrà condiviso in modo uniforme in tutte le strutture. Credo che si stia lavorando appunto tutti per arrivare a breve a una riapertura degli ospedali, ma va rimarcato che il momento ora è assolutamente delicato. Non bisogna fare passi falsi, con la variante Delta che sta prendendo sempre più piede». Nel frattempo, rimarca Stasi, al «Papa Giovanni» di Bergamo, dove non mai stati vietati gli ingressi ai genitori dei bambini ricoverati, né ai papà in sala parto per assistere alla nascita del proprio figlio, è stato consentito ai responsabili dei reparti di valutare i casi più fragili e particolari e quindi in situazioni di estrema difficoltà, con le dovute cautele e restrizioni, se concedere l’ingresso ad almeno un parente.

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