Non passarono dalle frontiere ufficiali
«Greta e Vanessa irregolari in Siria»

Il 28 luglio le ragazze sarebbero entrate nel Paese dalla Turchia senza passare dalle frontiere ufficiali. Secondo indiscrezioni avrebbero varcato i confini percorrendo la cosiddetta «Autostrada della jihad».

Non ci sarebbe traccia dei nomi di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli negli elenchi delle frontiere siriane. Negli elenchi degli ingressi, ovviamente. A fine luglio dell’anno scorso le due ragazze sono passate in Siria destinazione Aleppo attraversando i confini con la Turchia, ma avrebbero evitato le frontiere ufficiali entrando irregolarmente nel Paese di Assad. E dei ribelli anti-Assad.

Dei 13 valichi di frontiera ufficiali con la Siria, dal 2011 la Turchia ne ha lasciati aperti solo tre: Cilvegozu, Reyhanli e Oncupinar. Da qui passa chi vuole farsi registrare, con passaporto e regolare visto d’ingresso. Per chi invece non vuole oppure non è in possesso del visto, ci sono altre strade. Una di questa è l’«autostrada della jihad»: poche decine di chilometri lungo cui, secondo le intelligence occidentali, si muovono anche i combattenti islamici che entrano ed escono dalla Siria senza ovviamente far tappa alle frontiere ufficiali ma passando da valichi di montagna poco o per niente sorvegliati.

Sarebbe la stessa rotta percorsa anche dalle due ragazze, attiviste a fianco delle associazioni che sostengono la resistenza contro il regime di Assad, loro però «armate» solo di latte in polvere, kit sanitari di sopravvivenza e animate da un solo credo: quello di aiutare la tanta gente in difficoltà, bambini soprattutto, stremati da tre anni di guerra civile. Ma anche loro - secondo indiscrezioni - passate clandestinamente in Siria, correndo fin da subito grossi rischi fino alla loro scomparsa nel nulla la notte del 31 agosto.

I particolari del viaggio, del rapimento e di come poi sono andate le cose fino al momento della liberazione di Greta e Vanessa saranno mercoledì mattina 21 gennaio sul tavolo del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza.

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